Compleanno all’estero

L’altro giorno – l’undici luglio per l’esattezza – ho fatto il compleanno.

Da quando sono in Germania, ho quasi sempre festeggiato prendendomi un giorno di vacanza oppure un giorno di libero ottenuto usando gli straordinari.

Non poteva mancare il pacco da giù!

In genere andavo a fare una gita fuori porta in qualche città o stato vicino.

Quest’anno è accaduto inevitabile. O quasi.

Al mattino presto, mi ha chiamato il collega che aveva il turno lungo (“Langdienst”).

“Sono positivo al Covid, secondo la legge devo lasciare immediatamente l’ospedale. La collega che sta smontando dalla notte ti aspetta”.

Dopo aver elencato tutti i santi del calendario in italiano, tedesco e inglese, mi sono vestito alla velocità della luce e sono andato a lavoro.

Potete ben immaginare il mio stato d’animo, diciamo che ero abbastanza seccato (eufemismo).

Nonostante ciò e avendo bassissime aspettative, devo dire che la giornata è stata migliore di quanto avessi pensato.

Tantissimi colleghi, molti “insospettabili” tra l’altro, mi hanno fatto gli auguri.

Mi hanno chiesto ovviamente perché fossi a lavoro dato che era il mio giorno di festa e ho spiegato loro l’accaduto, scusandomi anche di non aver portato niente per un buffet.

La cosa è continuata anche nei giorni successivi.

Sapendo tutto quello che è successo, le infermiere di sala il giorno dopo mi hanno cantato “buon compleanno” in sala operatoria e l’ultimo giorno di turno lungo sono uscito molto prima del previsto.

Come si dice? Non tutti i mali vengono per nuocere.

Gian Marco