Racconti dalla Trincea + Diversità culturali – Chainsaw Man

Come si può evincere dal titolo, questa volta ho unito due rubriche in un unico articolo. Capirete subito perché.

Uno dei frequentatori più assidui che si vedono in pronto soccorso è il paziente che si è ferito con una sega elettrica.

Fra i principali hobby del tedesco (il genere è ininfluente) vi è quello di dilettarsi nel fai-da-te. Queste persone si trovano spesso da OBI, famosa azienda di Wermelskirchen specializzata nei settori del bricolage e del giardinaggio, dove non solo fanno incetta dei materiali ma anche e soprattutto degli attrezzi idonei.

Caratteristiche comuni di queste persone sono:

  • Un elevato grado di miopia;
  • L’assurda svogliatezza ad indossare dei guanti di protezione;
  • L’incredibile grado di accuratezza con la quale riescono a ricordarsi giorno, mese e anno dell’ultima antitetanica.

Dal punto di vista clinico, lamentano diverse ferite lacero-contuse a livello delle mani, più o meno profonde a seconda delle prime due caratteristiche sopracitate.

Può anche capitare che una o più dita siano completamente amputate: in questo caso si spera (e in genere è così) che il paziente si presenti con le dita mozzate in un sacchetto di ghiaccio.

Ovviamente, se il danno è grave – amputazione, o interessamento parziale dei nervi e/o dei tendini – il paziente viene trasferito al centro di chirurgia della mano più vicino.

Se il danno è lieve, le ferite vengono disinfettate, suturate e se ne segue il decorso.

Generalmente sono infortuni avuti in ambito privato, quindi il medico coinvolto è l’Hausarzt (il medico di famiglia).

Nel caso di un lavoratore, viene dirottato dal Durchgangarzt (detto anche “D-Arzt”, è medico dell’assicurazione infortunistica, in Italia sarebbe il medico che lavorano per l’INAIL), il quale documenta tutto nel rapporto dell’assicurazione contro gli infortuni e lo trasmette alla compagnia assicurativa.

Nota curiosa: secondo la “Berufsgenossenschaft” (L’INAIL tedesca), se il paziente ha fatto l’antitetanica ma non ha mostrato il pass vaccinale al medico che lo ha in cura, de facto il paziente è considerato “non vaccinato” e se ha un qualsiasi problema in relazione alla vaccinazione, il D-Arzt potrebbe essere chiamato a giudizio!

Gian Marco

Compleanno all’estero

L’altro giorno – l’undici luglio per l’esattezza – ho fatto il compleanno.

Da quando sono in Germania, ho quasi sempre festeggiato prendendomi un giorno di vacanza oppure un giorno di libero ottenuto usando gli straordinari.

Non poteva mancare il pacco da giù!

In genere andavo a fare una gita fuori porta in qualche città o stato vicino.

Quest’anno è accaduto inevitabile. O quasi.

Al mattino presto, mi ha chiamato il collega che aveva il turno lungo (“Langdienst”).

“Sono positivo al Covid, secondo la legge devo lasciare immediatamente l’ospedale. La collega che sta smontando dalla notte ti aspetta”.

Dopo aver elencato tutti i santi del calendario in italiano, tedesco e inglese, mi sono vestito alla velocità della luce e sono andato a lavoro.

Potete ben immaginare il mio stato d’animo, diciamo che ero abbastanza seccato (eufemismo).

Nonostante ciò e avendo bassissime aspettative, devo dire che la giornata è stata migliore di quanto avessi pensato.

Tantissimi colleghi, molti “insospettabili” tra l’altro, mi hanno fatto gli auguri.

Mi hanno chiesto ovviamente perché fossi a lavoro dato che era il mio giorno di festa e ho spiegato loro l’accaduto, scusandomi anche di non aver portato niente per un buffet.

La cosa è continuata anche nei giorni successivi.

Sapendo tutto quello che è successo, le infermiere di sala il giorno dopo mi hanno cantato “buon compleanno” in sala operatoria e l’ultimo giorno di turno lungo sono uscito molto prima del previsto.

Come si dice? Non tutti i mali vengono per nuocere.

Gian Marco

Come va? Come stai? Qual è lo stato attuale delle cose da voi?

Queste sono le domande che mi vengono rivolte quotidianamente attraverso i messaggini che mi arrivano ogni giorno dall’Italia e da altre parti del mondo da amici, parenti, conoscenti e abitatori vari del “villaggio globale”.

Purtroppo ho avuto pochissimo tempo, specialmente nell’ultimo periodo, tuttavia adesso tenterò di ricucire il filo del “mio” discorso passato.

Da quest’anno sono ritornato “definitivamente” in traumatologia (salvo eventuali problemi socioeconomici tedeschi, quindi incrociamo le dita). Ho ruotato un’altra volta e adesso esercito in un ospedale distante un’ora da dove vivo. In Sicilia non sarebbe possibile fare il pendolare con due treni, ma qui per fortuna i mezzi pubblici funzionano in modo soddisfacente (anche con qualche tromba d’aria di troppo!).

Klein Schockraum, riesige Probleme!

In questa clinica mi sto trovando molto bene. Certo, si lavora molto come sempre, però si sa, quando fai una cosa che ti piace la stanchezza di sente meno! In questo periodo poi si lavora anche più di prima a causa del Covid-19 e quindi siamo entrati da un paio di settimane in uno stato di crisi.

Ciò significa:

  • tutte le operazioni programmate sono state spostate o sospese,
  • sì operano solo i casi urgenti che arrivano col RTW (Rettungswagen, l’ambulanza)
  • si gestiscono i pazienti affetti da Coronavirus.

Dato che siamo in un vero e proprio stato di guerra, dobbiamo gestire TUTTE LE TIPOLOGIE di pazienti che arrivano in pronto soccorso, cioè anche quelli che normalmente non sarebbero di nostra competenza dato che il mio è un ospedale prettamente chirurgico.

Ovviamente adottiamo tutte le misure necessarie e l’Istituto di Igiene Regionale ci dà una mano ogni volta che può, ma le linee guida vengono aggiornate almeno 2 volte al giorno e se hai avuto magari una guardia domenica con un riposo al lunedì, martedì al rientro ci sono nuove strategie da adottare.

Insomma, bisogna fare di necessità virtù, adattarsi e in ogni caso raggiungere lo scopo. Chiaramente stiamo vivendo in un periodo particolarissimo, molti lo definiscono “epocale”, per cui i turni di lavoro non si misurano più ad ore bensì dalla capacità di resistere, “sotto pressione” sia psichica che fisica. Nessuno guarda più l’orologio! Vai avanti finché ce la fai a stare in piedi. Quindi la risposta che mi sento di dare alla domanda iniziale è: Quando finirà questo stato di cose? Comunque sono convinto che ce la faremo!

Gian Marco

Diversità culturali – il trasloco

Capita a tutti, prima o poi, di dover traslocare. Da noi normalmente capita subito dopo esserci sposati o non appena la famiglia si allarga.

Per quanto riguarda noi specializzandi all’estero, il cambio-casa avviene ogni volta che si cambia ospedale.

Come avevo già scritto (diversita-culturali-la-casa) all’inizio conviene prendere una casa ammobiliata o semi-ammobiliata per abbattere i costi iniziali dati principalmente dagli elettrodomestici .

Nel mio caso ho iniziato proprio così, affittando una Ferienwohnung (“Casa vacanze”).

Successivamente, a causa dell’elevato prezzo delle case-vacanze nella seconda città, ho optato per un normale appartamento i cui mobili mi erano stati dati “in concessione” dall’ex inquilina. Mobilio che però dovetti ridare indietro, dall’oggi al domani; forzato dagli eventi ho dovuto praticamente ricomprare la quasi totalità dell’arredo (per ulteriori dettagli, qui il racconto della vicenda: diversita-culturali-i-mobili/ ).

trasloco

In questi giorni mi sto organizzando per il trasloco nella terza città e mi è sembrato giusto scriverne a proposito.

Disdetta della casa (Wohnungskündigung)

La disdetta della casa deve essere fatta in forma scritta, deve essere motivata (cambio lavoro, aumento affitto, trasferimento in un ospizio per la presenza nell’appartamento di barriere architettoniche per gli anziani, etc.) e inviata per posta o consegnata brevi manu. Il Kündigungsfrist (il preavviso di disdetta) è di tre mesi – mi riferisco al comune affitto tedesco a tempo indeterminato di una persona che vive da sola –  e si deve consegnare entro il terzo giorno del primo mese preso in considerazione. Non fa fede il timbro postale. Se consegnata in ritardo, la disdetta partirà dal mese successivo, comportando quindi il pagamento di un mese in più di affitto.

In base al tipo di contratto che stipulate, ad esempio un contratto in una WG (Wohngemeinschaft, cioè la convivenza con altre persone), potete decidere il preavviso di disdetta, ma è un caso particolare in quanto, da quello che ho capito, in una WG tutti gli inquilini sono affittuari principali e non è facilissimo né disdire né trovare un sostituto in quanto i coinquilini devono essere d’accordo.

Ricerca dell’inquilino (Nachmietersuche)

Spesso nel contratto di affitto è presente una clausola che obbliga l’attuale inquilino a cercarne un altro: in genere per farlo ci si affida ai normali siti di annunci (www.ebay-kleinanzeigen.de, www.wg-gesucht.de ) o anche al Marketplace di Facebook. Ho scoperto che ci sono anche delle associazioni degli affittuari (Mieterverein) che, oltre a sostegno sindacale e consigli di ogni genere, si occupano anche di questo.

La “ricerca dell’inquilino” potrebbe essere richiesta anche se non è scritta espressamente sul contratto, dipende perciò sia dalla motivazione che abbiamo scritto sulla disdetta – in generale qualsiasi motivo che comporti una interruzione straordinaria e improrogabile del contratto – sia dal proprietario della casa. Nel mio caso specifico non erano presenti clausole e quindi la ricerca del nuovo inquilino spetta al Vermieter (il proprietario).

Condizioni in cui si lascia casa

Sul contratto vi sono anche dei paragrafi relativi alle condizioni in cui la casa deve essere mantenuta sia durante il periodo dell’affitto che al momento della disdetta. Importante è chiarire fin dall’inizio in che condizioni lasciare le pareti (ritinteggiarle di bianco o meno, ricoprire buchi residui, etc.) e l’eventuale sostituzione di moquette o pulizia del parquet.

Kaution

È la nostra caparra. Corrisponde a circa due o tre mensilità fredde (Kaltmiete – cioè al netto degli altri costi).

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Documenti necessari per la nuova casa

Normalmente vengono richiesti il contratto di lavoro, i cedolini delle ultime tre mensilità o anche un documento rilasciato dal futuro datore di lavoro che attesti che lavorerai per loro. Normalmente è sufficiente il contratto di lavoro. Spesso viene richiesto lo SCHUFA Auskunft.

Schufa (Schutzgemeinschaft für allgemeine Kreditsicherung)

In italiano „società di protezione per merito del credito generale “, la Schufa è la più grande fonte di informazioni sull’affidabilità creditizia dei debitori privati ​​in Germania. In base alla cronologia dei pagamenti di una persona in passato, essa effettua previsioni sul comportamento dei pagamenti in futuro e li traduce in valori numerici. Tutto ciò si esplica in un documento A4 da consegnare al nuovo proprietario. Si può ottenere online (www.schufa.de ) compilando un apposito questionario e pagando una modica cifra.

Trasloco vero e proprio

Per il trasloco si può fare da sé oppure affidarsi ad una ditta esperta.

Nel primo caso si può affittare un furgone e tramite annunci trovare persino chi ci può aiutare (sempre www.ebay-kleinanzeigen.de). Nel secondo caso si può contattare un’agenzia di coordinamento che cerca per noi – in base ai nostri parametri – la ditta dal prezzo più conveniente. È opportuno avere ben chiaro fin dall’inizio il budget, la grandezza della nuova casa, la distanza e, ultimo ma non ultimo, il numero delle cose da trasportare.

Legenda minima delle abbreviazioni utili

WM (Warmmiete): affitto „caldo “, cioè comprese le spese accessorie (riscaldamento, acqua).

KM (Kaltmiete): affitto “freddo “, quindi senza le spese accessorie.

NK (Nebenkosten): le spese accessorie.

BK (Betriebskosten): le spese condominiali.

HK (Heizkosten): le spese per il riscaldamento (inclusi nei Nebenkosten).

Kaution: la caparra.

EBK (Einbauküche): cucina componibile o molto spesso “monovano con bagno e cucina”.

EG (Erdgeschoss): pianoterra.

OG (Obergeschoss): piano superiore (presso preceduto da un numero cardinale: 2. OG = secondo piano superiore = superiore).

UG (Untergeschoss): piano interrato o sottoterra ( Souterrain-Wohnung).

VHB (Verhandlungsbasis): trattabile (riferito al prezzo dell’immobile o dell’arredo).

 

Qui di seguito potete trovare una lista esaustiva delle abbreviazioni:

Piccole precisazioni

– Nella terra di Klinsmann e Rumenigge il bagno, il balcone, il corridoio e la cucina NON costituiscono vani, a differenza dell’Italia (o meglio, di Palermo). Quindi un normale monovano tedesco (1-Zimmer-Wohnung) può avere balcone, bagno separato, sgabuzzino e perfino la cantina!

–        Fino a qualche tempo fa la maggior parte degli appartamenti teutonici erano sprovvisti della cucina (intesa come l’elettrodomestico, con i fornelli e il forno). Oggi ci sono ancora, ma sono molto meno frequenti. In genere o la cucina fa parte dell’arredamento dell’appartamento e fa parte dei Nebenkosten (i costi aggiuntivi opzionali) oppure è stata comprata dall’inquilino precedente. In questo caso ci si mette d’accordo e la si compra. Conviene a tutti e due: in genere questo mobile è sempre murato e piastrellato e – come potete capire – non è assolutamente consigliabile smontare, rimontare e risistemare la cucina (in questo caso intendo la stanza).

–        in merito al versamento della caparra, state attenti. Chiedete al nuovo proprietario di poter versare i soldi su un nuovo conto corrente aperto per l’occasione. Se verserete i soldi sul suo conto, può succedere che quando lascerete la casa il proprietario potrebbe “fare l’Italiano” e trattenere una parte o tutti soldi adducendo delle scuse.

Ciò comporterebbe:

  • Andare da un avvocato e fargli spedire delle lettere di sollecito.
  • Dopo 3 lettere si può andare in tribunale per far valere i nostri diritti
  • Morale della favola: smuovere il mondo per ricavarci 100 o 200 euro.

Volendo si può far assicurare l’appartamento. In genere si copre il furto, le calamità naturali (es. alberi che cadono sulla casa), problemi idraulici e tentativi di scassinamento. Sarà la stessa agenzia immobiliare o il Vermieter ad indicarvi cosa volete e se lo volete.

Ringrazio l’amico e il collega Dr. Gaetano Pappalardo per questa ultima parte.

Gian Marco

Buoni propositi per l’anno nuovo

Mentre lo scorso anno ero rimasto in Germania sia a Natale che a Capodanno, quest’anno sono riuscito a tornare a casa e a riabbracciare la mia famiglia.

Tra feste, festini, ritrovi e visite (fatte e ricevute) riesco finalmente a trovare un momento per scrivere qualcosa.

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Non ho mai fatto una “to-do list” per il nuovo anno, ma per questa volta farò un’eccezione, dato che il 2017 ha avuto in serbo diverse sorprese, sia positive che negative.

Cosa vorrei fare nel 2018:

  • pensare molto di più alla mia salute, serenità e felicità;
  • continuare a scrivere e riuscire a finalmente a pubblicare alcune parti del Grimorio;
  • viaggiare.

Cosa NON vorrei fare nel 2018:

  • farmi condizionare da persone negative;
  • soffrire troppo di solitudine;
  • Dormire troppo poco.

Buon anno a tutti!

 

Gian Marco

 

 

P.s. ho aggiornato la pagina “Grimorio”, ci sono dei link interessanti 🙂

 

Diversità…nei servizi – I trasporti

Croce e delizia di questi ultimi tempi, è la rete ferroviaria tedesca.

Scrivo “croce e delizia” perché recentemente si stanno avendo dei seri problemi di ritardo a causa del rifacimento di intere tratte ferroviarie e di stazioni.

Purtroppo anch’io ho avuto problemi in tal senso, ma la Deutsche Bahn (le ferrovie dello stato tedesco) mi ha sempre garantito più di un’alternativa oltre che un rimborso.

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Al contrario, leggo che certi miei connazionali si lamentano a prescindere della situazione. Io mi chiedo: ma da quale parte di Italia provengono???

Come molti sapranno, io sono nato a Sciacca in provincia di Agrigento, famosa per essere l’ultima provincia d’Italia. È una zona per molta parte brulla.

Non abbiamo treni.

Non abbiamo autostrade.

Non abbiamo aeroporti.

Abbiamo però il Carnevale più antico d’Italia (!).

Per me che vengo “da giù” potete immaginare la sorpresa quando, appena arrivato in Germania, il cartello della fermata mi avvisava che in due minuti si sarebbe fermato il treno che aspettavo. La seconda sorpresa è stata che il treno è arrivato un minuto prima.

Comunque non è un caso che una delle prime cose che insegnano nei Kurs di tedesco sono i vari tipi di treno.

Ce ne sono un’infinità, ciascuno con la propria specifica funzione.

Premetto già da adesso che non voglio entrare nel dettaglio, esiste Wikipedia proprio per questo. 🙂 ( https://de.wikipedia.org/wiki/Liste_von_Zuggattungen#Fernverkehr )

I tipi principali da conoscere, secondo me, sono questi:

Straßenbahn

In Italiano “tranvia”. È la struttura di circolazione terrestre idonea al passaggio dei tram. Non fate come certi amici: pagatelo il biglietto! L’importo della multa è di molto superiore all’abbonamento MENSILE cittadino.

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S-Bahn

Sarebbe la cosiddetta “metropolitana di superficie”. Permette il collegamento fra quartieri nelle grandi città. Dato che spesso questi treni partono da sottoterra e arrivano fino alle zone più piccole, spesso non si riesce a capire dove inizia la S-Bahn e dove finisce la U-Bahn.

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U-Bahn

È la metropolitana vera e propria. In genere, vi sono delle “gabbiotti” in cui un addetto vi potrà fornire una mappa della rete metropolitana cittadina.

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Se si va a visitare un grande centro, conviene comprare il biglietto giornaliero o per 3 giorni. Esso è valido per tutti i mezzi di trasporto sopracitati. Inoltre più è grande la comitiva di persone, più è bassa la tariffa cumulativa da pagare.

Regional Express (RE)

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È il treno che si usa maggiormente per gli spostamenti nella regione. Ferma a tutte le stazioni.

Intercity (IC)

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Treno a lunga percorrenza. Collega le stazioni di grandi città e di qualche città più piccola o di una certa rilevanza. In base alla mia esperienza, conviene viaggiare sulla prima classe: la seconda è perennemente strapiena e si rischia di viaggiare per ore in piedi.

Intercity Express (ICE)

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È il treno ad alta velocità. Oltre a servire le grandi stazioni e gli aeroporti tedeschi, permette il collegamento fra diverse città europee.

Piccola parentesi.

Non so come funzioni al Nord Italia, ma in Germania le tariffe ferroviarie sono di due tipi, la „Sparangebote“ e la „Flexpreis“. Per ciascuna si può scegliere la classe, prima o seconda.

La prima è la tariffa economica, valida SOLO E SOLTANTO per i treni e le coincidenze prescelte. In pratica, se si salta una coincidenza, bisogna rifare il biglietto.

La Flex è invece la tariffa flessibile. Copre la tratta richiesta con TUTTI i treni e le coincidenze scelte a partire dall’ora di acquisto del biglietto.

Se si va sul sito della Deutsche Bahn (www.bahn.de) e si clicca su “Weitere Optionen”, oltre a potersi sbizzarrire sulle varie tariffe, si può impostare il tempo di attesa minimo delle coincidenze (“Umsteigezeit”).

Esempio pratico. Se si viaggia con bagagli, moglie e figli, non ha senso prendere un treno che parte 3 minuti dopo da un altro binario distante 500 metri! Bisogna tener conto dei ritardi!

In base alla mia esperienza:

–        Se si cambia da un RE ad un RE, la coincidenza si riesce a prendere anche con un intervallo di tempo irrisorio. Se il primo treno è in ritardo di 5 minuti, il capotreno aumenta la velocità e riesce alla lunga anche ad annullare il ritardo.

–        Se si cambia da un RE ad un IC o ICE, si riesce a fare il cambio con un intervallo di tempo non inferiore ai 10-15 minuti, dipende dove è il binario del secondo treno.

–        Se si cambia da un IC o ICE ad un RE, dovete calcolare un intervallo di almeno 15 minuti. Se l’IC/ICE è in ritardo, spesso lo è di molto e anche aumentando la velocità il pilota riesce a riguadagnare solo 5 o 10 minuti.

Chiusa parentesi.

Poco dopo aver cominciato a lavorare, ho sottoscritto un abbonamento con la Deutsche Bahn. Pagando una modica cifra, ho diritto ad uno sconto – 25% o 50% a secondo dell’offerta – su tutte le tratte senza limiti di percorrenza e chilometraggio, principalmente sulle tariffe flessibili. Il tempo iniziale “di prova” è di 3 mesi, i quali si estendono AUTOMATICAMENTE in un abbonamento annuale, se non si avvisa la compagnia sei settimane prima della scadenza dell’abbonamento di prova.

Di tariffe e abbonamenti ce ne sono a bizzeffe, sta a voi capire se conviene sottoscrivere un abbonamento e, se sì, quale. Esistono Abo a prezzi agevolatissimi per i giovani studenti e per i pensionati!

Appendice: Flixbus

Piacevolissima scoperta! Proprio in questo periodo ne sto facendo uso. Oltre ad avere un costo molto più contenuto rispetto ai treni, hanno un tempo di percorrenza inferiore rispetto alla rete ferroviaria e i ritardi sono minimi. I contro: le diverse fermate fra città intermedie della durata diversi minuti. In più nelle alte percorrenze si fermano a lungo solo una volta e il bagno a bordo potrebbe essere fuori uso.

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Armatevi quindi di cuscino ergonomico, pannoloni o di bottiglie vuote di “Mezzo Mix” (chi vive in Germania sa di cosa parlo!).

Gian Marco

Tre anni (e terzo Ferragosto) in Germania

Secondo alcuni il tempo scorre lento ma inesorabile.

Per me invece è stato assurdamente veloce.

L’altro giorno mi ha scritto il mio ex coinquilino violinista/violista/mandolinista: dopo 10 anni circa di supplenze è riuscito ad entrare di ruolo in una scuola media della sua città!

10 anni.

Mi sembra ieri quando cercava di fare lezione ai suoi due allievi con 50 gradi all’ombra in quel di via d’Alessio a Palermo. Nel mentre cercavo di studiare Istologia da quello schifo di libro che era il Rosati. Ancora oggi, se ci ripenso, ho i brividi.

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Mi ricordo anche quando tentò di fare lezione il Venerdì Santo, ma in quel caso intervenne la Giustizia Divina: una varicella fulminante lo colpì.

Risultato: gli allievi furono felici di passare le vacanze di Pasqua in tranquillità, il coinquilino musicista rimase per un mese allettato e il morbo colpì anche me.

Riuscii comunque a sostenere gli esami prefissati, per fortuna, ma dopo rimasi a letto per 3 settimane.

Sulle mie bizzarre avventure come studente di medicina a Palermo si potrebbe aprire un altro blog, però credo che la cosa migliore sia quella di ricordare qualche episodio a mo’ di esempio in qualche post futuro.

Il messaggio dell’ex coinquilino mi ha fatto inoltre pensare che sono trascorsi ormai 3 anni da quando mi sono trasferito in Germania e questo è il terzo Ferragosto che passo in Germania.

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Ripensando alle “avventure” di Palermo e agli ultimi anni qui mi sono reso conto di quante vicende siano accadute in questi anni e di quanto io sia cambiato.

L’inizio in terra teutonica è stato abbastanza duro: nuova cultura, nuovi usi e costumi, meteo diverso e un altro modo di intendere la vita.

Pian piano poi sono riuscito a districarmi e ad andare avanti, ma è chiaro che ho avuto un ottimo sostegno su tutti i fronti.

Dovrò sempre dire grazie in primis ai miei genitori che hanno sostenuto con forza la mia seppur dolorosa scelta.

Allo stesso modo ringrazio Cord, Viza e tutta la loro meravigliosa famiglia per il supporto non solo logistico, ma soprattutto morale. Loro sono la mia seconda famiglia.

Senza contare le tantissime persone che ho incontrato e che mi “hanno dato” qualcosa. Con molti di loro sono in contatto, alcuni si sono persi per strada causa altre scelte di vita, con i migliori sono diventato amico.

Vorrei anche spezzare una lancia nei confronti del popolo tedesco.

È gente che, come noi, lavora sodo, ama la famiglia e il tempo libero e quando ho avuto davvero bisogno si sono fatti in quattro per darmi una mano. Quindi un gigantesco grazie va anche a loro.

Lo sto sottolineando proprio perché sto notando nell’ultimo periodo un aumento delle frustrazioni “vomitate” nei social network, oltre che un razzismo dilagante anche fra colleghi.

La vita non è rosa e fiori e non lo è neanche all’estero, ma questo non giustifica il terrorismo psicologico che cerca di farsi strada sui vari gruppi.

Parafrasando una celebre frase di Clint Eastwood ne “Il buono, il brutto, il cattivo”:

‘Il mondo si divide in due categorie: chi commenta e chi fa cose’.

Io faccio.

Buon Ferragosto!

Gian Marco

F.A.Q. – Le domande poste più frequentemente sulla specializzazione medica in Germania

Ultimamente ricevo diverse e-mail riguardanti la specializzazione medica in Germania e, dato che gli argomenti richiesti sono quasi sempre gli stessi, ho deciso di scrivere un articolo apposito che man mano aggiornerò in base alle varie novità legislative e non.

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Domande più frequenti:

Informazioni sulla specializzazione

Nei gruppi Facebook “Medici italiani in Germania” e “Doctors in fuga” e nel mio blog si è più che ampiamente parlato a proposito della specializzazione in Germania.

Cosa fare?

  • collegarsi a Facebook tramite il proprio Pc.
  • iscriversi ai suddetti gruppi.
  • sul lato sinistro della pagina principale dei gruppi c’è una lente di ingrandimento che permette una rapida ricerca di contenuti.
  • provate diverse parole chiave, come ad esempio “germania”, “approbation”, “tedesco”.
  • Abbiate pazienza per favore. Se non riuscite a dedicare due-tre serate a leggere i vari articoli dei gruppi o del mio blog, vuol dire che non siete davvero interessati a specializzarvi all’estero.

“Come è strutturata la specializzazione medica in Germania?”

Potete leggere tutto in questo articolo: La specializzazione medica in Germania

“Per specializzarsi serve per forza conoscere il tedesco? Non posso specializzarmi parlando inglese?”

Risposta breve: sì. Risposta lunga: CERTO CHE Sì!!! Come vi aspettate che vi capisca la tipica paziente tedesca, che ha un’età media di 60 anni e parla il dialetto tedesco del suo paese? Se vi hanno detto il contrario, vi hanno mentito, quindi non posso accettare risposte del tipo “ma il figlio dell’amico di mio cugino ha sentito dire che era possibile”.

E poi, che sia chiaro una volta per tutte:

  • Il livello B2 è il livello MINIMO richiesto per richiedere la licenza medica tedesca (la famigerata “deutsche Approbation”).
  • Il livello C1 è livello MINIMO richiesto che gli ospedali richiedono agli aspiranti specializzandi.

Realtà dei fatti: la maggior parte delle volte non basta nemmeno il livello C1, in quanto una cosa è superare un esame e ottenere la certificazione, un’altra è parlare, capire e lavorare in tedesco 14 ore al giorno.

Per avere un quadro più chiaro del concetto, vi rimando al seguente link:

Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue

Accesso alla specializzazione, lettera di presentazione e CV

Ne ho già ampiamente parlato qui

Colloquio di lavoro e curriculum vitae

e qui

La lettera di presentazione – das Anschreiben

Sommariamente:

  1. Si accede ad un posto in specializzazione superando un colloquio orale, previo invio della propria candidatura (per email o posta ordinaria) alla segreteria del personale o, meglio ancora, al primario del reparto in cui volete lavorare.
  2. Non superare le due pagine di CV.
  3. Non ci devono essere “buchi temporali”. Il vostro percorso formativo e lavorativo deve essere chiaro.
  4. Scrivere le proprie esperienze LAVORATIVE fatte in ospedale: la guardia medica, anche se effettuata per 20 anni, non conta come vero e proprio lavoro per i tedeschi.
  5. Ricordatevi di allegare alla Bewerbung copie di: certificato di lingua, deutsche Approbation, eventuali corsi formativi (Ecokurs, Strahlenschutzkurs) seguiti in lingua tedesca.
  6. Per carità di Dio, NON USATE IL MODELLO EUROPASS! Le segretarie non appena lo vedono lo cestinano direttamente.

Siti che vi possono essere utili:

Iter da seguire per inoltrare la richiesta per l’abilitazione medica tedesca (“die deutsche Approbation”)

Mentre studiavo tedesco in Italia, avevo preparato tutti i documenti che mi potevano servire, tra cui:

– Curriculum

– Certificato di Abilitazione medica italiana

– Certificato o Diploma di Laurea

Estratto di nascita

Certificato di Maturità

Libretto sanitario

Dopo aver ottenuto il B2, ho preso la residenza tedesca e ho inoltrato la domanda per la deutsche Approbation (l’Abilitazione medica tedesca) all’Ärztekammer (Ordine dei Medici) di riferimento.

Per inoltrare la domanda erano necessari:

Currirulum (tradotto)

Certificato di Abilitazione medica italiana (ho consegnato una copia autenticata fatta in Germania, non l’originale) + traduzione della stessa da parte di un traduttore giurato scelto da un elenco datomi dall’Ordine

– una copia autenticata del Diploma di laurea + traduzione della stessa

– una copia autenticata del Certificato di Lingua B2

Promessa di assunzione ( l’Einstellungszusage, me lo fece il primario dell’ospedale in cui avrei fatto il tirocinio) o, ancora meglio, il contratto di lavoro vero e proprio

Certificato di sana e robusta costituzione (fatta da un medico del luogo in cui vivevo)

– una copia autenticata del Certificato dei Carichi pendenti italiano (non deve essere più vecchio di tre mesi) + relativa traduzione

Certificato dei Carichi pendenti tedesco (redattomi dal comune di residenza tedesco)

– una copia autenticata del Good Standing (si chiede al ministero della Salute, non deve essere più vecchio di 3 mesi) + relativa traduzione

– una copia autenticata dell’Attestato di Conformità (si chiede al ministero della Salute) + relativa traduzione.

Questo quando inoltrai la domanda a Münster.

Quando invece feci richiesta in Baviera (in Unterfranken per la precisione), i documenti richiesti erano gli stessi di quelli della Vestfalia, con in più:

  • una copia autenticata della Fedina Penale italiana + relativa traduzione (al posto del Certificato dei Carichi Pendenti)
  • una copia autenticata del nuovo Good Standing (la precedente era già scaduta) + relativa traduzione

I documenti possono essere inviati a scaglioni, non per forza tutti insieme.

I problemi sono principalmente due: la promessa di assunzione e i vari Beamten (impiegati) dell’Ärztekammer.

Mentre in Vestfalia la lettera di intenti la sottoscrivono e danno il primo giorno di tirocinio (almeno fu così per me), in Franconia viene redatta solo se qualche ospedale decide di assumerti.

Per quanto riguarda invece gli impiegati, ciascuno di loro ha il proprio “algoritmo di pensiero”.

Per quanto riguarda la lettera di intenti, ad esempio, alcuni si accontentano dello scambio di email con l’ospedale a cui si è fatto richiesta, anche se poi non si è stati assunti.

Altri pretendono la suddetta lettera, altri ancora un contratto vero e proprio.

Da noi in Sicilia si dice “ogni testa è tribunale”.

Per chi ha tempo e voglia, ho già raccontato tutta la mia vicenda qui:

Il mio percorso in Germania

Die Fachsprachprüfung

Dopo aver consegnato tutti i documenti, c’è un ultimo ostacolo da superare: il Fachsprachprüfung, una prova di abilità linguistica.
Se tutti i documenti saranno a posto, vi contatteranno dalla provincia per decidere quando fare questo esame. Dato che le domande inoltrate sono numerosissime, anche se ho consegnato tutto il malloppo entro fine gennaio, la prima data utile per sostenere il suddetto colloquio era a maggio.

Questo test, che si svolge davanti a due professori/medici e un segretario, è costituito da tre parti:

1) Colloquio Medico-Paziente: uno dei medici presenti recita la parte del “paziente” e, solamente parlando, bisogna redigere un’anamnesi accurata (nome, cognome, peso, stato civile…). In questa fase si possono prendere appunti.
2) Scrivere la cartella clinica: dopo la “visita” vi mettono in una stanza a parte e con gli appunti che avete preso dovete redigere la cartella. Fanno notare che bisogna compilarla con frasi intere, non dobbiamo usare “parole chiave” (nella realtà clinica, tutti usano parole chiave e abbreviazioni..ma vabbè). Qua potete trovare un modello della cartella clinica:

Muster Anamnesebogen zur Fachsprachprüfung

3) Colloquio Medico-Medico: si ritorna nella stanza precedente e si presenta il caso clinico all’altro professore/medico.
4) Traduzione dei termini medici dal tedesco medico/latino allo “slang” usato dai pazienti: ho saputo di questa parte aggiuntiva una settimana prima dell’esame e ho cercato tramite l’aiuto di internet di ovviare a questa mancanza (come vi avevo già accennato, durante il tirocinio mi ero focalizzato più sulle attività pratiche che su quelle linguistiche).

Da qualche anno gli Ärztekammer di Hessen, Saarland e Schleswig-Holstein accettano, oltre al Fachsprachprufung sostenuto da loro, anche il telc-Zertifikat Deutsch B2/C1 Medizin (Aggiornamento Gennaio 2019). Come per i normali corsi di tedesco, ci sono delle scuole che organizzano i relativi Kurse e questo facilita di molto (ma molto) il conseguimento dell’Approbation. Ve lo consiglio vivamente.

Qui l’elenco dei documenti richiesti da ogni ordine divisi per Land:

Deutschkenntnisse_German-Requirements_Approbation 2022

Centri di eccellenza e voto di laurea

Tipica domanda: “Quali sono i centri di eccellenza in chirurgia dell’alluce valgo del piede destro negli adulti con più di 50 anni di età?”.

Tipica risposta:

  • Allo stato attuale, i centri di eccellenza prendono gente eccezionale. Di contro, le condizioni lavorative sono al limite dei diritti umani, ma è sempre così quando si lavora per dei super-centri, in qualsiasi settore.
  • Pubblicazioni reali? Master europei di livello attinenti? Contatti? Quante lingue conosci oltre all’inglese e al tedesco? Senza questi elementi non si può sperare di fare richiesta in queste cliniche.
  • Il voto di laurea italiano all’estero conta come “l’avere il due di coppe con la briscola a bastoni”. Se lo mettete nel CV, aspettatevi un’affermazione di questo tipo: “Si è laureato con 110/110 cum Laude, bacio e abbraccio accademico? E chi in Italia non si laurea così?”. Segue risatina sarcastica.

La formazione all’estero

Le domande classiche in genere sono: “gli strutturati ti formano, a differenza dell’Italia?”, “ma loro lo sanno che non sappiamo fare un’iniezione?”, “com’è il rapporto con gli strutturati e gli altri colleghi? E le infermiere? ti rispettano?”

Di lavorare ti fanno lavorare, ma il metodo di formazione tedesco è diverso da quello italiano.

Ne ho già parlato qui:

Jemanden in das kalte Wasser schmeißen- buttare qualcuno nell’acqua fredda

Poi, come in ogni paese, ci sono le usanze e tradizioni tipiche. Quando si va a vivere fuori bisogna possedere un certo spirito di adattamento, altrimenti la vita non sarà affatto semplice.

Qua potete leggerne qualche esempio:

Ambiente lavorativo e vita sociale

Diversità culturali – la religione

Diversità culturali – il team internazionale

Diversità culturali – il trasloco

La giornata tipo di un Assistenzarzt alle prime armi

“Secondo te mi conviene specializzarmi in Germania? Ne vale la pena?”

Specializzarsi all’estero non è una scorciatoia, al contrario deve essere una scelta. Noto invece che molto spesso non è così. A causa del concorso italiano, la maggior parte dei colleghi parte per l’estero perché costretti e senza una esatta conoscenza della situazione del paese ospitante. Questo porta purtroppo a cocenti delusioni e a vere e proprie crisi emotive, come ad esempio è successo a questo collega:

L’angolo della posta – la Germania non è l’El Dorado: la storia di Light

Bisogna avere ben chiari questi concetti:

  • Sapere con chiarezza “cosa si vuole fare da grande”
  • Nella vita NULLA è semplice
  • Molto spesso, la vita sceglie per noi
  • La maggior parte dei problemi si risolve da sé
  • Ci sono solo sfide, non difficoltà
  • Si ha sempre una scelta.

Gian Marco

P.s. Ringrazio il mio amico e collega Davide Bianchi per gli ultimi due aforismi.

Diversità culturali – I mobili

In Germania la compravendita dei mobili è una questione abbastanza spinosa. In realtà, è spinosa qualsiasi circostanza in cui ci siano di mezzo degli operai in Germania.

Vi spiego meglio.

I tedeschi hanno la sana abitudine di passare il loro tempo libero svolgendo delle attività manuali: giardinaggio, bricolage, pulizia garage oppure un barbecue se il tempo è buono.

Fra le varie attività, vi è anche quella di montare i mobili.

bricolage

Loro dicono che si divertono un mondo, ma il motivo principale secondo me è che facendo così si risparmia davvero una marea di soldi.

Ed è proprio così! I mobili “già costruiti” costano almeno il doppio rispetto a quelli da montare a parità di qualità. Senza contare il trasporto a casa, anche se quest’ultimo è spesso gratuito ed effettuato in giornata.

Perciò durante il weekend si vedono greggi di persone dirette verso Ikea od Obi intente a comprare le ultime novità.

Cosa c’entrano gli operai? Ci arrivo subito.

Prima di trasferirmi qui, la mia intenzione era quello di andare vivere in una Ferienwohnung, cioè in una casa vacanze. I vantaggi sono molteplici: una quota fissa da pagare comprendente tutto, una signora che pulisce casa e mette in ordine una volta a settimana, nessuna necessità di comprare mobili o elettrodomestici.

Quando vivevo in Baviera avevo trovato un’ottima offerta, mi sono trovato molto bene e mi sono ripromesso di fare così in circostanze future.

Purtroppo il sottoscritto ha trovato lavoro in una città il cui costo della vita è abbastanza alto ed è tuttora una meta turistica di livello europeo. C’erano diverse case-vacanze, ma erano tutte prenotate fino al 2019 (!) e a prezzi a dir poco esorbitanti.

Di conseguenza sono stato costretto a prendermi un appartamento in affitto.

Cercando bene fra i vari annunci, ho trovato quello di una ragazza che cercava un Nachmieter, cioè un inquilino subentrante. La giovane Frau lavorava nel mio vecchio ospedale come specializzanda in Medicina Interna, ma dopo sei mesi aveva trovato una offerta migliore in un altro ospedale distante un’ora da qui.

In un certo senso ci siamo trovati! A me serviva una casa ammobiliata, a lei un affittuario subentrante che non le facesse fretta di portare via i mobili, in quanto la sua stanza della foresteria del nuovo ospedale era troppo piccola per contenerli tutti.

Il problema parte tutto da qui.

Il buon senso avrebbe dovuto suggerire alla giovane Mädel che una buona idea sarebbe stata quella di prendersi i mobili un poco alla volta dandomi un certo preavviso, in modo da permettermi di trovare delle buone offerte e di sostituire la mobilia senza prosciugare il conto corrente. Siccome non volevo lasciare adito a strane interpretazioni, le ho detto più volte e chiaramente di fare così. Le avevo suggerito inoltre che alcune cose, se non le avesse volute, me le avrebbe potute vendere.

Purtroppo non è stato così.

La tipa mi ha avvisato il giorno prima dicendo che sarebbe venuta a prendersi qualcosa e, tornato a casa dopo un turno, non trovo l’80% dei mobili. Il rimanente 20% di arredamento era un’accozzaglia: ha lasciato 4 sedie e 8 “tazze da latte” portandosi via il tavolo (!) e tutte le stoviglie (!!!).

Potete immaginare il mio stato d’animo. Anzi, ve lo dico: rabbia livello Super Saiyan.

Di conseguenza ho dovuto comprare dei mobili “da montare” e “normali” dando fondo ai miei risparmi.

Non è tutto.

Dato che non ho molto tempo, e essendo poi il pavimento dell’appartamento parquettato, per non danneggiarlo, ho dovuto contattare un “falegname/operaio/non-so-quale-sia-il-vero-lavoro” della zona per aiutarmi nel montaggio.

È stato un ulteriore salasso. Per farvi capire: se avessi chiamato il mio falegname dalla Sicilia e gli avessi pagato manodopera, vitto e voli, avrei risparmiato almeno il 50% rispetto al suo corrispettivo teutonico.

Quindi il mio consiglio è quello che, se dovete comprare dei mobili, o li comprate già montati o se volete risparmiare fatevi aiutare da qualche amico: sarà un ottimo modo per passare un weekend!

Secondo consiglio: NON DATE LA CHIAVE DEL PROPRIO APPARTAMENTO ALLA EX INQUILINA! Vi ritroverete un appartamento vuoto, un mezzo infarto e santi che scendono dal cielo.

È proprio vero: l’intelligenza è un dono, non un privilegio.

Gian Marco

Il primo Natale in Germania di “uno che si è tolto tra i piedi”

Questi ultimi mesi sono volati così velocemente, che solo alla festa di reparto mi sono accorto che il Natale era finalmente alle porte.

Come si evince dal titolo, questo è il mio primo Natale all’estero. Diversamente dall’altro ospedale e dall’Italia, qua si organizzano i turni lavorativi un paio di mesi prima del dovuto e già da fine ottobre sapevo già che sarei rimasto reperibile in reparto sia a Natale che a Capodanno.

albero

Per fortuna però i miei genitori e mio fratello hanno deciso di raggiungermi e passerò queste festività insieme a loro, perché secondo me “dove c’è famiglia, c’è casa”.

Per quanto mi riguarda, i turni non sono stati finora molto pesanti. Si impara ogni giorno sempre qualcosa di nuovo e la motivazione è costantemente alta e di ottima qualità: il fatto di essere quasi ogni giorno in sala operatoria e il lavorare in un ottimo ambiente di lavoro aiuta davvero molto, credetemi.

È sempre così quando si fa quello che ci piace.

Ho finalmente cominciato il grimorio, inserendoci alcuni algoritmi, schemi e “consuetudini” del mio Abteilung.

Grazie ad un graditissimo regalo di Cord, il mio mentore, possiedo finalmente dei veri e propri libri di procedure chirurgiche, quindi credo proprio che comincerò a scrivere dei veri e propri post sulle diverse patologie con cui ho a che fare ogni giorno e sulle varie tipologie di terapie ed operazioni ad esse correlati.

Nel frattempo mi sto anche organizzando i corsi da seguire il prossimo anno. Tra questi ci sarà sicuramente un corso di perfezionamento di ecografia dell’apparato locomotore, uno di Manuelle Therapie (terapia manuale) e se, trovo il tempo, anche cominciare una Fortbildung di agopuntura.

Colgo l’occasione per augurare a tutti voi buone feste, ovunque vi troviate!!!

Spero che riusciate a passare queste festività in pace, serenità e armonia e che possiate raggiungere tutti i vostri obiettivi.

Alla faccia di Poletti.

Gian Marco