ATLS-Kurs – Advanced Trauma Life Support

Moin Moin a tutti!

Lo so, è passato tanto tempo dall’ultimo articolo, ma la mole di lavoro in ospedale è diventata parecchio elevata e non ho veramente avuto l’opportunità per dedicarmi al blog.

In questo periodo mi sto dando anche da fare per strutturare la mia Weiterbildung in maniera ottimale per quello che vorrei fare in futuro, prendendo anche delle “specializzazioni aggiuntive”, ma di questo parlerò in seguito.

Come ho scritto nell’ articolo “Die Fortbildungen” è importante seguire tali corsi di formazione, molti dei quali purtroppo, nell’arco degli ultimi anni a causa della pandemia, sono stati annullati o drasticamente ridotti di numero.

Uno dei più formativi è certamente l’ATLS-Kurs. La sigla “ATLS”deriva dalle iniziali di Advanced Trauma Life Support che significa “supporto vitale avanzato nel traumatizzato”.

È un corso di formazione intensivo che permette di imparare un trattamento adeguato e standardizzato molto utile nella prima ora dopo l’evento traumatico. Alcuni studi sostengono che questo “algoritmo” ha il massimo impatto sul risultato finale, in termini sia di mortalità che di morbilità.

È un corso che dura in Germania un paio di giorni ed è così strutturato:

  • Il primo giorno è caratterizzato dalle lezioni teoriche inframezzate da dimostrazioni pratiche e discussioni di gruppo.
  • Il secondo giorno si riassume ciò che si è visto la giornata precedente con delle esercitazioni basate su scenari clinici, seguite poi da una prova scritta e da una prova pratica finale.

Nota Bene: Per la preparazione al corso è indispensabile un accurato studio preventivo del manuale che viene fornito ai partecipanti almeno tre settimane. In Germania viene fornito esclusivamente in lingua inglese.

Il post-test scritto è costituito da 40 domande a scelta multipla; per superare il seminario è necessario rispondere correttamente ad almeno l’80% delle domande.

Sulla base delle normative anti-Covid vigenti, tutti noi eravamo divisi per piccoli gruppi, con distanziamento e mascherina.

È in sostanza un “crash course” che offre ottime skills di base, utile sia a chi lavora giornalmente in Pronto Soccorso, ma anche a chi ha intenzione di lavorare a bordo delle ambulanze o a chi vorrebbe ottenere la sub-specializzazione in “Notfallmedizin” (la Medicina di Urgenza ed Emergenza).

È stata in ogni caso una bella esperienza! Unica pecca: il costo veramente molto elevato (circa 2000 Euro)!

Gian Marco

Racconti dalla Trincea – Saturday Night Never

Sabato, turno notturno “alla tedesca” (15:30 – 08:00)

I turni notturni nel periodo Covid sono stati stressanti in quanto si è avuto a che fare proprio con la bestia maledetta ma, dato che fino a qualche settimana fa c’è stato il coprifuoco e quindi i pazienti venivano in PS solo per le gravi emergenze, il lavoro bene o male procedeva.

Adesso, con le prime aperture e l’abolizione del coprifuoco, il Notaufnahme è diventato un porto di mare.

Intendiamoci, il pronto soccorso un porto lo è sempre stato, solo che con questa Pandemia e con i rigidi divieti imposti dai governi, la gente ha perso pian piano la ragione e ora non appena vede uno spiraglio di apertura vi si getta a capofitto.

Un esempio è il signor Mutanden che proprio un sabato ha deciso di: ubriacarsi a più non posso, ritornare fino a casa in bici per la strada statale (!), aprire la porta, scivolare, battere la testa e risvegliarsi nel nostro Triage ricoperto di vomito e altri tipi di fluidi più o meno densi e “profumati” provenienti dal suo corpo.

Naturalmente, il signor Mutanden, espletati i dovuti accertamenti, voleva andarsene a casa, ma giacché barcollava ancora, gli abbiamo detto che sarebbe stato più opportuno se si fosse fatto una bella endovenosa di soluzione fisiologica prima di andare via. Opponendosi pure a questa soluzione, gli abbiamo posto un ultimatum: “o si beve queste due belle bottiglie di acqua o altrimenti da qui non esce”. 

Con stoica e caparbia cocciutaggine, ha cominciato a bere quell’acqua con la stessa voglia di un condannato a morte sul patibolo. Ovviamente ha fatto tanta “plin plin” poco fuori l’ospedale (?) prima di andarsene definitivamente.

Un altro esempio è la giovane Kimberly che, a seguito di un lunghissimo litigio col suo ragazzo, nel modo di uscire di casa è inciampata da sola e, dopo essere stata visitata ed avere ricevuto i risultati delle radiografie, scopre di essersi distrutta entrambe le caviglie (!). Prospettandole un probabile intervento ad almeno una delle due gambe, mi chiede se sentirà qualcosa durante l’operazione e io le rispondo che, durante la battaglia di Waterloo, un medico francese ha amputato la gamba di un soldato nell’incredibile tempo di 90 secondi netti.  

Dominique-Jean Larrey, medico francese che servì come capo chirurgo nell’esercito francese.

Mi guarda fisso per 10 secondi, poi scoppia a ridere. La mia faccia però rimane seria…se nun ce se diverte a lavoro, la vita diventa na galera!

Gian Marco

Textbausteine Arztbrief – Orthopädie und Unfallchirurgie (Teil 1)

Moin! Ecco a voi la prima parte delle Briefe di Ortopedia e Traumatologia. Spero di pubblicare al più presto le altre parti. Non garantisco la completezza o la correttezza dei contenuti!

I normali attrezzi quotidiani di noi ortopedici

Akute Lumbago

Stationär Aufnahme zur Analgetikatherapie und Mobilisation mittels Krankengymnastik.

Anamnese und Verlauf:

Die Patientin stellte sich notfallmäßig am xx.yy.zzzz in unserer chirurgischen Ambulanz vor. Sie berichtet, sie habe am xx.yy.zzzz beim Einkaufen eine Kiste Wasser tragen wollen. Nachdem Sie das Wasser in den Korb gestellt hat, verspürte sie starke Rückenschmerzen, die nicht in die Beine ausstrahlt. Sie habe am Wochenende schon mehrmals Ibuprofen 400 mg eingenommen. Die UV gibt an, das seit gestern die Schmerzen immer stärker geworden seien. Tetanusschutz aktuell.

Bei der Untersuchung klagte die Patientin über Druck- und Klopfschmerzen im LWS- und Sakralbereich sowie ISG rechts mehr als links, keine Muskelschwäche oder Taubheit in beiden Beinen. Lasègue-Zeichen positiv bei 45° beidseits.

In der initialen Diagnostik zeigte sich keine knöcherne Fraktur. Bei Geh- und Streckunfähigkeit nahmen wir Herr/Frau XY zur suffizienten Schmerztherapie Stationär auf.

Unter Analgesie sowie physikalischen Anwendungen waren die Beschwerden im Verlauf deutlich rückläufig, sodass wir Herr/Frau XY am xx.yy.zzzz bei zufriedenstellendem Allgemeinbefinden in Ihre weitere hausärztliche Behandlung entlassen konnten.

Wir empfehlen:

Regelmäßige Befundkontrollen und die Fortführung der Krankengymnastischen Übungsbehandlung.

Die medikamentöse analgetische Therapie kann je nach Bedarf beschwerdeabhängig weiter reduziert werden.

Bei anhaltenden Beschwerden oder Neurologie weitere Diagnostik erwägen. (MRT)

Medikamentenplan ausgedruckt und liegt dabei.

Die o. g. Präparate können durch Medikamente anderer Hersteller mit gleichem Inhaltsstoff und gleicher Dosierung ersetzt werden.

Atlas Fraktur Typ III und dislozierte Denz Fraktur typ II

Platzwunde an der Stirn

Schürfwunden re. Handgelenk und Handrücken

stationäre Aufnahme zur Überwachung, weiterführenden Diagnostik und Schmerztherapie.  

Anlage einer Philadelphia-Halskrawatte

Wundversorgung mit Naht unter lokale Betäubung

Anamnese und Verlauf:

Herr/Frau XY wurde aus Altenheim mit dem RTW in unsere Notfallambulanz gebracht. Laut Aussage des Pflegepersonals sei die Pat. aus dem Rollstuhl aufgestanden und gestürzt. Pat. gibt einen diffusen Ganzkörperschmerz an. Pat sei dement und nehme OAKs in Form von Clopidogrel ein. Die Vorgeschichte der Patientin dürfen wir freundlicherweise als bekannt voraussetzen und verweisen auf unser Unfallbericht vom xx.yy.zzzz.

In der initialen Diagnostik mit CCT und CT-HWS zeigte sich Atlas Fraktur Typ III und dislozierte Denz Fraktur Typ II. Nach RS mit der neurochirurg. Kollegen im Klinik-XYZ und nach ausführlichem Gespräch mit der Betreuerin wurde die konservative Behandlung mit Philadelphia entschiedet.

Die Patientin ist bereits in der palliativen Versorgung im Heim. Am xx.yy.zzzz entließen wir Herr/Frau XY in gutem Allgemeinzustand ins Altenheim zurück.

Therapievorschlag:

Tragen der Philadelphia-Halskrawatte für 3 Monaten.

Röntgenkontrolle der HWS in 2 und 6 Wochen.

Wir empfehlen regelmäßige Wundkontrollen sowie Entfernung des Nahtmaterials ab dem 10. Tag postop.

Die medikamentöse analgetische Therapie kann je nach Bedarf beschwerdeabhängig weiter reduziert werden.

Fortsetzen mit de AOKs in Form von Clopidogrel.

Bei Besonderheiten bitten wir um eine Wiedervorstellung in unserer Klinik.

Entnehmen Sie bitte der beigefügten Medikamentenliste.

Baker-Zyste

OP: Knieoperation offen links am xx.yy.zzzz

Anamnese und Verlauf:

Bei Herrn/Frau XY besteht eine große Bakerzyste im Bereich des linken Kniegelenkes dorsalseitig. Diese wird im MRT vom xx.yy.zzzz beschrieben und ist auch klinisch verifizierbar.

Nach entsprechender präoperativer Vorbereitung führten wir den o.g. Eingriff am xx.yy.zzzz durch. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos. Die Wundheilung verlief per primam und war trocken zum Entlassungszeitpunkt. Die Durchblutung, Motorik und Sensibilität des linken Beines waren jederzeit intakt. Unter Anleitung der Krankengymnasten erfolgte die Mobilisation.

Der Patient erhielt postoperativ Physiotherapie und wurde unter Entlastung mit Rollstuhl auf Stationsebene mobilisiert.

Letztendlich konnten wir Herr/Frau XY am xx.yy.zzzz in gutem Allgemeinzustand und reizlosen Wundverhältnissen aus unserer stationären Behandlung entlassen.

Wir empfehlen:

Die Fortführung der Krankengymnastik unter Anleitung mit Vollbelastung.

Allgemeine Befundkontrolle.

Regelmäßige Wundkontrollen. Fadenentfernung am 12.-14.Tag postop.

Fortführung der Antikoagulationstherapie für 3 Monate

20 KG Teilbelastung für 1 Woche

Medikamentenplan ausgedruckt und liegt dabei.

Chronisches Ulkus

Die Patientin sei am xx.yy.zzzz mit dem Fahrrad und Hund unterwegs, der Hund sei ihr vor dem Fahrrad gelaufen und die Patientin sei mit dem Fahrrad drüber gestolpert und auf das rechte Knie und Kopf gefallen. Laut Anamnese gab es keine Bewusstlosigkeit oder retrograde Amnesie, sie nehme keine Antikoagulation Mittel. Tetanusschutz sei noch aktuell.

Befund:

Über Kniegelenk rechts ist eine ca. 6 cm Risswunde mit Verschmutzung zu feststellen, klinisch kein Hinweis für Quadrizepssehne oder Lig. Patellae Ruptur, ohne aktiver Blutung, bei intakter pMDS.

Weitere Untersuchung erbrachte keine pathologischen Befunde

Nach entsprechender präoperativer Vorbereitung führten wir am xx.yy.zzzz den o. g. Eingriff durch. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos. Die Wundheilung verlief per primam und war trocken zum Entlassungszeitpunkt.

Wir konnten Herr/Frau XY am xx.yy.zzzz mit trockenen und reizlosen Wundverhältnissen aus unserer stationären Behandlung entlassen.

Bursektomie

Anamnese und Verlauf:

Der Patient stellte sich notfallmäßig am xx.yy.zzzz in unserer chirurgischen Ambulanz vor. Er klagt seit Mittwoch xx.yy.zzzz über anhaltende Knieschmerzen. Ein Trauma ist nicht erinnerlich. Tetanusschutz sei nicht mehr aktuell. Der Patient spricht kein Deutsch und wurde mittels eines Übersetzers unterstützt. Untersuchungsbefund: Der Patient beklagt Drückschmerzen über Patella links, lokal ist eine Schwellung mit Rötung und Überwärmung ohne Hinweis für Hämatom oder offene Verletzungen. Der Bandapparat und pMDS waren intakt.

Röntgen- und Sono-Befund: keine Frakturen, Verkalkungen in Bereich des Quadricepssehnenansatzes und kein Hinweis auf einer Ruptur.

Über eine operative Versorgung wurde der Patient mittels Übersetzung ausführlich informiert und aufgeklärt, OP- Aufklärung und Anästhesie Aufklärung erfolgt am xx.yy.zzzz. Covid 19 Abstrich und ein Termin wurde am xx.yy.zzzz organisiert und eine Operationstermin für Bursektomie links am xx.yy.zzzz. vereinbart. Bis OP-Tag ist mit Umschlägen mit Prontosan, Schmerztherapie behandelt worden.

Nach entsprechender präoperativer Vorbereitung führten wir am xx.yy.zzzz den o. g. Eingriff durch. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos. Die Wundheilung verlief per primam und war trocken zum Entlassungszeitpunkt.

Wir konnten Herr/Frau XY am xx.yy.zzzz mit trockenen und reizlosen Wundverhältnissen aus unserer stationären Behandlung entlassen.

Therapievorschlag:

Mobilisation mit axialer Vollbelastung in der Medijeans-Schiene für 14 Tage.

Wir empfehlen regelmäßige Wundkontrolle

Fadenzug nach 14 Tagen, dann Vollbelastung mit erlaubter freier Mobilisation des rechten Kniegelenkes

Claudicatio spinalis

mit fortgeschrittener Fußheberparese re. bei Spinalkanalstenose L3/4 auf dem Boden eines nach caudal sequestrierten Bandscheibenvorfalls sowie klinisch relevante bilaterale Recessusstenosen L4/5 und L5/S1

Vorerkrankungen:

Spinalkanalstenose

Alte Deckplattenimpression BWK 12.

Osteoligamentäre Dekompression L3 – S1 mit Nukleotomie/Sequesterektomie L3/4 am xx.yy.zzzz

Anamnese und Verlauf:

Die oben genannte Vorgeschichte des Patienten dürfen wir als bekannt voraussetzen. Wir verweisen auf den neurologischen Entlassungsbrief vom stationären Aufenthalt vom xx.yy.zzzz bis zum xx.yy.zzzz.

Der Patient wurde wirbelsäulenchirurgisch konsiliarisch vorgestellt. Der Patient leidet an einer LWS-Symptomatik mit Ausstrahlung in das rechte Bein mit einer Kraftminderung sowie Sensibilitätsstörungen. Bei dem Patienten wurde eine Claudicatio spinalis mit fortgeschrittener Fußheberparese rechts diagnostiziert. Bei einer deutlichen Exazerbation der Fußheberparese rechts und der bestehenden absoluten Spinalkanalstenose in Höhe L3/4 auf dem Boden eines sequestrierten Bandscheibenvorfalls mit bilateralen Recessusstenosen L4/5 und L5/S1 wurde die Indikation zu einer erneuten Dekompression in Höhe L3/S1 festgestellt.

Nach üblicher präoperativer Vorbereitung und Diagnostik wurde Herr Peiffer am xx.yy.zzzz mittels mikroskopisch assistierter osteoligamentärer Dekompression in Höhe von L3 – S1 mit Nukleotomie/Sequesterektomie L3/4 operiert. Die Wundheilung verlief per primam.

Der Patient erhielt eine Schmerztherapie per oraler intravenöser Gabe sowie eine Thromboembolieprophylaxe. Im Verlauf des stationären Aufenthaltes konnte unter krankengymnastischer Führung eine Verbesserung der Mobilität erreicht werden und eine rückläufige Tendenz der Fußheberparese rechts beobachtet werden. Es erfolgte postoperativ zur Dokumentation der Dekompression eine Röntgenaufnahme der LWS in zwei Ebenen.

Wir konnten den Patienten in einem guten AZ bei trockener, reizloser Nahtreihe am xx.yy.zzzz

Entlassbefund:

Nahtreihe trocken und reizlos. Steristrips in situ. Die pDMS unverändert, klinisch keine Thrombosezeichen.

Wir bitten um eine Verlaufskontrolle des Lokalbefundes.

Verbandswechsel sowie Entfernung der Steristrips ab dem 10. postoperativen Tag.

Fortführung der Thromboembolieprophylaxe bis zur ausreichenden Mobilisation.

Fortführung der Physiotherapie unter axialer Vollbelastung sowie Unterstützung der physiotherapeutischen Therapie im Bereich des rechten Beines mittels eines TENS-Gerätes bei o.g. Fußheberparese rechts.

Schmerzadaptierende Optimierung der Analgetika-Therapie.

Konservative symptomatische Behandlung.

Bei persistierenden Beschwerden bzw. Zunahme der Schmerzsymptomatik oder Progression eins sensomotorischen Defizits, ist jederzeit eine Wiedervorstellung in unserer Einrichtung bzw. in der Wirbelsäulenindikationssprechstunde möglich.

Distale mehrfragmentäre grob-dislozierte Radiusextensionsfraktur links bei liegender Osteosynthese,

Versagen des Osteosynthesematerials, Z.n. Revisions-OP mit Re-Osteosynthese, Fehllage der Schrauben und Repositionsverlust

Die Vorgeschichte der o.g. Patientin dürfen wir freundlicherweise als bekannt voraussetzen. Wir verweisen auf den Unfallbericht von xx.yy.zzzz.

Nach üblicher präoperativer Vorbereitung und Basisdiagnostik wurde die Patientin xx.yy.zzzz operativ versorgt (Winkelstabile Platte: Radius distal). Nach der ersten Revision wurde röntgenologisch eine Osteosynthese Materialversagen diagnostiziert. Die Patienten wurde erneut am xx.yy.zzzz mittels Entfernung der winkelstabilen volaren Synthes-Radius-LCP-Platte, erneute offene Frakturreposition, Re-Osteosynthese mittels K-Drähten und einer distalen LCP-Radiusplatte aus Titan (Fa. Synthes) stabilisiert.

Die postoperative röntgenologische Kontrolle zeigen eine regelrechte Reposition der Frakturfragmente bei korrekter Lage des Osteosynthesematerials.

Die Drainage konnte zeitgerecht entfernt werden, die Wundheilung verlief per primam.

Wir konnten somit die Patientin in einer relativ gutem Allgemeinzustand und reizloser, trockener Nahtreihe in ihre weitere stationäre Rehabilitation am xx.yy.zzzz entlassen.

Revision, Entfernen der alten Platte, Reposition radiologisch kontrolliert und besetzen einer neuen palmaren Platte am xx.yy.zzzz.

Entfernung der winkelstabilen volaren Synthes-Radius-LCP-Platte, erneute offene Frakturreposition, Re-Osteosynthese mittels K-Drähten und einer distalen LCP-Radiusplatte aus Titan (Fa. Synthes) am xx.yy.zzzz.

Verlauf:

Nach entsprechender präoperativer Vorbereitung führten wir am xx.yy.zzzz den o. g. Eingriff durch. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos. Die Wundheilung verlief per primam und war trocken zum Entlassungszeitpunkt. X2

Wir konnten Herr/Frau XY am xx.yy.zzzz mit trockenen und reizlosen Wundverhältnissen aus unserer stationären Behandlung entlassen.

Therapievorschlag:

Anlegen einer Unterarmgipsschiene für 6 Wochen postoperativ. Die K-Drähte können nach radiologischer Bestätigung der Konsolidierung 6 Wochen postoperativ entfernt werden.

Wir empfehlen regelmäßige Wundkontrolle, das Nahtmaterial ist resorbierbar und muss nicht entfernt werden.

Die Analgetikatherapie kann beschwerdeabhängig reduziert werden.

Zustand nach Weber-B-Fraktur und PlattenosteosyntheseEntfernung von Osteosynthesematerial: Platte: Fibula distal rechts

Anamnese und Verlauf:

Die Vorgeschichte dürfen wir freundlicherweise als bekannt voraussetzen. Bei Herrn/Frauen XY haben wir am xx.yy.zzzz eine offene Reposition und Plattenosteosynthese mit Stellschrauben-Versorgung versorgt. An der Sprechstunde zeigt sich Klinisch eine leicht kelloidartig hypertrophierte reizlose Narbe. Die mitgebrachten Röntgenbilder aus der Praxis Dr. ABC zeigen eine knöchern konsolidierte Weber-B-Fraktur.

Wir haben den Befund mit Herrn/Frau XY ausführlich besprochen und ihm die Metallentfernung empfohlen. Wir haben einen OP-Termin zur Metallentfernung für den xx.yy.zzzz vereinbart und werden dann weiter berichten.

Nach unauffälliger präoperativer Vorbereitung führten wir den o.g. Eingriff am xx.yy.zzzz durch. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos, die Wundheilung verlief bis zur Entlassung per primam. Die postoperative Röntgenkontrolle zeigte eine anatomische korrekte Stellung des OSG bei Z.n Metallenfernung.

Der Patient wurde postoperativ unter Teilbelastung des rechten Beines an Unterarmgehstützen mobilisiert.

Wir entließen Herrn/Frau XY bei subjektivem Wohlbefinden und reizlosen Wundverhältnissen am xx.yy.zzzz in Ihre weitere hausärztliche Behandlung.

Wir empfehlen:

Allgemeine Befundkontrolle

Regelmäßige Wundkontrollen. Fadenentfernung ab dem 12. Tag. postop.

Fortführung der Thrombembolieprophylaxe bis zur Vollmobilisation.

TB 20 Kg für eine Woche mit Thromboseprophylaxe

Fraktur des Atlas links

Kopfplatzwunde mit Occipitalhämatom

Schädelprellung

Stationäre Aufnahme mit Halskrause zur weiterführenden Diagnostik, Schmerztherapie und Mobilisation.

Anamnese und Verlauf:

Die Patientin stellte sich notfallmäßig in unserer chirurgischen Ambulanz vor. Sie berichtet, sie habe sich auf einen Sessel setzten wollen und sei hierbei abgerutscht. Sie sei mit dem Kopf auf eine Tischkante gefallen. Sie klagte über eine ca. 3cm Kopfplatzwunde am Hinterkopf, Schwellung mit Hämatom an der Wunde, sowie Kopfschmerzen und Schwindel. Sie hat keine Übelkeit. Untersuchungsbefund: Pupillen isokor. GCS 15. Kein Beckenkompressionsschmerz, WS frei, sonst Bodycheck ohne Befund. Die Patientin nehme Marcumar ein. Der Tetanusschutz wurde aufgefrischt.

CT-Befunde:

Schädel: Kopfschwartenhämatom parietal rechts. Kein Frakturnachweis an der Kalotte. Kein Nachweis einer intrakraniellen Blutung.

HWS: Fraktur des Atlas links mit Verlauf des Spaltes durch das F. transversarium.

Inkomplette Blockwirbelbildung HWK 3-4. Ventralversatz HWK 6 gegenüber HWK 5. Höhenminderung HWK 6 bei deutlicher Irregularität der Deck-und Grundplatte. Pleuraerguss links. Deutliche Aortenverkalkung.

Die CT-Angiografie Kontrolle am xx.yy.zzzz zeigt: Kein Hinweis auf einen Gefäßverschluss oder eine Dissektion. Einzelne kalzifizierte Plaques. Auch ACA, ACM und ACP sind frei durchflossen. Kein Hinweis auf eine Thrombose im Sinus oder Venen. Unveränderte Stellung der Halswirbelkörperfrakturen. Galealhämatom rechts parietookzipital.

Die MRT-Kontrolle zeigt:Wirbelkörperödem im lateralen Anteil des Axis links, sodass von einem frischen Frakturgeschehen auszugehen ist. Darüber hinaus findet sich ein Hämatom ventral und lateral im Bereich der Fraktur. Eine sichere Bandverletzung ist nicht abgrenzbar, jedoch auch nicht auszuschließen.

Während des stationären Aufenthaltes waren die Beschwerden rückläufig. Die Patientin zeigte keine neurologischen Auffälligkeiten und war stets kreislaufstabil.

Wir entließen Herr/Frau XY am xx.yy.zzzz bei zufriedenstellendem Allgemeinbefinden in Ihre weitere hausärztliche Behandlung.

Wir empfehlen:

Eine Konservativ Behandlung mit Halskrause 2-3 Monate. Danach CT Kontrolle

Allgemeine Befund-Wundkontrolle.

Entfernung der Nahtmaterial ab dem 12. Tag postoperativ.

Die Analgetikatherapie kann beschwerdeabhängig reduziert werden.

Bei Besonderheiten bitten wir um eine Wiedervorstellung in unsere Klinik

Hüftendoprothese (Duokopf)

Op: am xx.yy.zzzz Implantation einer Duokopfprothese (Avenirschaft Gr. 3, modular-bipolar 28/46 mm)

Anamnese und Verlauf:

Der Patient stellte sich notfallmäßig am xx.yy.zzzz in unserer chirurgischen Ambulanz vor. Die Patientin gibt an im Keller das Gleichgewicht verloren zu haben und dort 24 h gelegen zu haben bevor sie gefunden wurde. Vorher kein Schwindel. Sie wurde hierher mit Rettungsdienst gebracht, klagte sie über Schmerzen im Schultergelenk sowie Hüftgelenk links. Sie war nicht bewusstlos und nimmt Clopidogrel 75 mg 1-0-0 ein.

Befund:

Patientin ist wach, adäquat und orientiert.

Pupillen isokor, kein neurologisches Defizit.

Kopf und Halswirbelsäule: unauffällig, keine Bewegungseinschränkung, keine Druck- oder Klopfschmerzen.

Thorax, Bauch und Becken: unauffällig, keine Druckschmerzen, Bauch ist weich ohne Abwehrspannung.

Schulter links: normale Beweglichkeit, Druckschmerzen am Humeruskopf, Druckschmerzen im Schulterblatt links, Ellenbogen, Hand und Finger unauffällig, pDMS intakt.

Bein links kurz und außenrotiert.

Hüfte links: Druckschmerzen mit schmerzhafter Bewegungseinschränkung, pDMS intakt.

restliche Extremitäten: unauffällig, pDMS intakt.

Nach entsprechender präoperativer Vorbereitung führten wir den o.g. Eingriff am xx.yy.zzzz durch. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos. Die Wundheilung verlief per primam und war trocken zum Entlassungszeitpunkt. Die Durchblutung, Motorik und Sensibilität des linken Beines waren jederzeit intakt. Unter Anleitung der Krankengymnasten erfolgte die Mobilization. Das postoperative Röntgenbild zeigte eine regelgerechte Stellung des Duokopfprothese ohne Nachweis auf Lockerung.

Der Patient erhielt postoperativ Physiotherapie und wurde unter Entlastung mit Rollator auf Stationsebene mobilisiert.

Letztendlich konnten wir Herr/Frau XY in gutem Allgemeinzustand und reizlosen Wundverhältnissen aus unserer stationären Behandlung entlassen.

Wir empfehlen:

Die Fortführung der Krankengymnastik unter Anleitung mit Vollbelastung.

Röntgenkontrolle in 6 Wochen oder bei Zunehmenden Schmerzen.

Regelmäßige Wundkontrollen.

bis zur Vollmobilisierung eine Thromboseprophylaxe mittels niedermolekularen Heparins unter Kontrolle der Trombozyten

Kopf und Gesicht Fraktur (Schockraum)

Subdurales Hämatom retro-orbital bds. und parietal links

Jochbogen links

Orbitaseitenwand- und Dachfraktur links

Orbitadachfraktur rechts

SHT I°

Knieprellungen mit abschürfungen bds.

Aufnahme zur Überwachung der Vitalparameter und weiterführenden Diagnostik

– Adaptierte Analgesie

– Mobilisation unter krankengymn. Führung

Der Patient wurde notfallmäßig über den Schockraum stationär aufgenommen bei Sturzereignis unter Alkoholeinfluss.

Der Patient war wach, stark alkoholisiert, grob orientiert, kooperativ, Stiff-Neck angelegt. Beschwerden wurden nicht beklagt, Pupillen waren rund, mittelweit, isokor, Lichtreaktion bds. prompt, kein Liquor aus Nase oder Ohren beobachtet. Im Schockraum hat der Patient mehrmals erbrochen, blutig mit alten und frischen Komponenten. In Nasenbereich fanden sich mehrere Blutkrusten ohne Nachweis für eine Blutungsquelle, keine Verletzungen in Mund, Vesikulation unauffällig. Abschürfungen an den Kniegelenken bds.. Keine Hausmedikation, keine Allergien.

Sono-FAST: keine freie Flüssigkeit, keine Organverletzung.

Alkoholspiegel 3,24

Im unmittelbar durchgeführten CCT zeigte sich o.g. intrakranielle Blutung. Daraufhin erfolgte eine Vorstellung in die Neurochirurgie der ABC-Klinik. Ein neurochirurgischer Handlungsbedarf ergab sich nicht. Der Patient wurde auf unsere Überwachungsstation aufgenommen. Eine Verlaufskontrolle erfolgte nach 6 Stunde ohne Anhalt für eine Befundverschlimmerung.

CT Trauma Spirale: Jochbogen links mehrere Brüche ohne wesentliche Dislokation, Orbitaseitenwand und Dach Frakturen links, rechts Orbitadachfraktur, subdurales Hämatom links retro-orbital und parietal, wahrscheinlich retro orbitales subdurales Hämatom rechts, sonst keine anderen Frakturen, keine freie Flüssigkeit, kein Organ oder Gefäßverletzung.

Im Verlauf erfolgte, nach Sicherstellung keiner weiteren intracraniellen Blutung, eine schnelle Mobilisation. Bei ausgeprägtem Monokelhämatom links wurde der Patient konsiliarisch augenärztlich vorgestellt. Eine Behandlungsdürftigkeit wurde nicht attestiert. Seitens der MKG-Chirurgie im XYZ-Spital ist hinsichtlich der multiplen Gesichtsfrakturen eine ambulante Vorstellung zur Erörterung des weiteren Procederes zeitgerecht.

Wir entließen Herrn/Frau XY am xx.yy.zzzz im deutlich gebessertem Allgemeinzustand in Ihre weitere Betreuung entlassen.

Der Patient ist voll mobilisiert, Schonung weiterhin

Adaptierte Analgesie

Bei Auftreten einer neurologischen Symptomatik sollte ein weiteres Kontroll-CCT erfolgen

Terminierung MKG-Chirurgie zur Besprechung des weiteren Procedere

Regelmäßige Befund- und laborchemische Kontrollen

Medikamentenplan ausgedruckt und liegt dabei

Die o. g. Präparate können durch Medikamente anderer Hersteller mit gleichem Inhaltsstoff und gleicher Dosierung ersetzt werden.

Kopf und Gesicht-Trauma

Diagnosen

Subdurales Hämatom links retro-orbital und parietal

subdurales Hämatom rechts retro orbitales

Jochbogen links

Orbitaseitenwand und Dach Frakturen links

Orbitadachfraktur rechts

SHT I°,

Knieprellungen mit Schürfungen bds.

Der Patient wurde stationäre Aufgenommen zur Überwachung und Schmerztherapie.

Pat wurde am xx.yy.zzzz in die Neurochirurgie Viterben ABC-Klinik vorgestellt und nach Rücksprache mit dem diensthabende Arzt soll der Patient nicht operiert werden. Der Patient sollte nur überwacht werden. Schädel CT Kontrolle sollte nach 6 Stunde wieder laufen als Verlaufskontrolle.

Anamnese und Verlauf:

Die Vorgeschichte der Patientin dürfen wir freundlicherweise als bekannt voraussetzen. Der Patient sei in die Häuslichkeit auf die Treppen gestürzt. Der Patient kam mit RD und NA in Schockraum und wurde mit tief Bewusstlosigkeit angemeldet. Kein Hinweis über Startmechanismus, der Patient wurde vom Angehörigen liegend aufgefunden. Tetanusschutz sei unklar. Pat nehme keine Medikation und habe keine Allergien.

Der Patient war wach, jedoch stark alkoholisiert, grob orientiert, kooperativ, Stief Neck liegt, jedoch etwas schief, beklagt keine Beschwerden, Pupillen waren rund, mittelweit, isokor, Lichtreaktion bds. prompt, kein Liquor aus Nase oder Ohren beobachtet, beklagt keine Kopfschmerzen jedoch hat mehrmals in Schockraum erbrochen, blutig mit alten und frischen Komponenten. In Nasenbereich sind mehrere Blutkrusten ohne Nachweis für eine Blutungsquelle, keine Verletzungen in Mund, keine Atembeschwerden diagnostiziert. In HWS Bereich gibt der Patient keine Schmerzen an.

In Thorax/Abdomen und Becken Bereich beklagt der Patient, keine Schmerzen an, auskultatorisch bds. Lunge ventiliert, ohne klinischen Hinweis für Pneumothorax.

In Wirbelsäule Bereich gibt der Patient keine DS oder KS an.

In bds. Kniegelenke sind mehrere Schürfungen ohne klinischen Hinweis für Erguss oder Bandapparat Läsionen, der Patient bewegt alle Extremitäten frei, pMDS ist intakt.

Röntgenbefund:

Sono-FAST: keine freie Flüssigkeit, keine Organverletzung.

CT Trauma Spirale: Jochbogen links mehrere Brüche ohne wesentliche Dislokation, Orbitaseitenwand und Dach Frakturen links, rechts Orbitadachfraktur, subdurales Hämatom links retro-orbital und parietal, wahrscheinlich retro orbitales subdurales Hämatom rechts, sonst keine anderen Frakturen, keine freie Flüssigkeit, kein Organ oder Gefäßverletzung.

Laborkontrolle: Alkoholspiegel 3,24, sonst keine Besonderheiten.

Urinstatus konnte nicht abgenommen werden.

Am xx.yy.zzzz wurde eine CCT-Verlaufskontrolle gelaufen. Die zeigt: Unveränderte Tripod-Fraktur links. Das Hämatom temporopolar ist mit 12 x 11 x 18 mm größenkonstant. Unverändert sind auch die extraaxialen Gaseinschlüsse links, angrenzend an das Hämatom und die Fraktur am Os temporale (Serie 5, Bild 21-28) sowie retroorbital. Unverändertes Hämatom rechts frontobasal, angrenzend an die Orbitafraktur.

Am xx.yy.zzzz wurde noch eine CCT-Verlaufskontrolle gelaufen. Die zeigt:

Wir können Herr/Frau am xx.yy.zzzz im guten Allgemeinzustand nach Hause entlassen .

wir empfehlen

– wir empfehlen bei Beschwerdepersistenz WV bei niedergelassener Fachchirurg.

– Schmerztherapie bei Bedarf

Kyphoplastie BWK 12 und LWK 3

Leitliniengerechten Früh-Reha-Programm.

Anamnese und Verlauf:

Die Vorgeschichte der Patientin dürfen wir freundlicherweise als bekannt voraussetzen und verweisen diesbezüglich auf unseren Unfallbericht vom xx.yy.zzzz. Nach üblicher präoperativer Vorbereitung und Basisdiagnostik wurde die Patientin am xx.yy.zzzz operativ versorgt. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos, die Wundheilung verlief primär und war bis zur Entlassung reizfrei. Das postoperative Röntgenbild zeigte eine regelgerechte intervertebrale Verteilung des Knochenzementes in BWK 12 und LWK 3.

Die Patientin wurde in unserem Frührehabilitations-Programm aufgenommen und auf Stationsebene am Rollator mobilisiert. Bei reizlosen Wundverhältnissen und guten Allgemeinzustand konnten wir sie am xx.yy.zzzz aus unserer stationären Behandlung entlassen.

Am xx.yy.zzzz konnten wir Herr/Frau XY bei subjektiven Wohlbefinden und mit reizlos Wundverhältnissen aus unserer stationären Behandlung entlassen.

Therapievorschlag:

Allgemeine Befund-Wundkontrolle.

Entfernung der Nahtmaterial im 12 Tag postoperativ.

Fortführung der Trombembolieprophylaxe bis zur vollständigen Remobilisation unter regelmäßigen Blutbildkontrollen.

Fortführung der Krankengymnastik.

Schweres Heben sollte für 6 bis 8 Wochen postop. unterlassen werden.

Die Analgetikatherapie kann beschwerdeabhängig reduziert werden.

Röntgen Kontrolle des LWS in 6 Wochen oder bei zunehmenden Schmerzen.

Bei Besonderheiten bitten wir um eine Wiedervorstellung in unsere Klinik

Die Medikamentenliste wurde der Patientin mitgegeben.

Materialentfernung

Platte, Schraube, Cerclage, Draht.

Die Vorgeschichte dürfen wir freundlicherweise als bekannt voraussetzen. Bei Herrn/Frau XY haben wir am xx.yy.zzzz eine Patellalängsfraktur rechtsseitig offen reponiert und mit zwei kanülierten Schrauben osteosynthetisch versorgt. Der Pat. gibt an, danach keine Probleme mit dem Kniegelenk gehabt zu haben – seit ca. 4 Monaten verspüre er nun Schmerzen insbes. beim Gehen und bei Belastung/ Arbeit. Die Schmerzen bestünden hauptsächlich medial der Kniescheibe. Klinisch zeigt sich ein reizloses rechtes Kniegelenk. Deutlicher Druckschmerz am medialen/ distalen Patellarand.

Die freundlicherweise zur Verfügung gestellten Röntgenaufnahmen des rechten Kniegelenkes in 2 Eb. mit Patella tangential vom xx.yy.zzzz zeigen eine zu lange distale Schraube sowie eine intraartikuläre Schraubenlage.

Wir haben den Befund mit Herrn/Frau XY ausführlich besprochen und ihm die Metallentfernung empfohlen. Diesbezüglich wurde ein Termin zur stationären Aufnahme für den xx.yy.zzzz mit präoperativer Vorbereitung am xx.yy.zzzz vereinbart.

Nach unauffälliger präoperativer Vorbereitung führten wir den o.g. Eingriff am xx.yy.zzzz durch. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos, die Wundheilung verlief bis zur Entlassung per primam.

Der Patient wurde postoperativ unter Entlastung des rechten Beines an Unterarmgehstützen mobilisiert.

Wir entließen Herrn/Frau XY bei subjektivem Wohlbefinden und reizlosen Wundverhältnissen am xx.yy.zzzz in Ihre weitere hausärztliche Behandlung.

Wir empfehlen:

Allgemeine Befundkontrolle

Regelmäßige Wundkontrollen

Fortführung der Thrombembolieprophylaxe bis zur Vollmobilisation.

Fäden sind resorbierbar, Entfernung der Steristrips ab dem 12. Tag möglich.

Vollbelastung nach Entfernung der Steristrips

Offene Hämatomausräumung

Der Patient stellte sich am xx.yy.zzzz notfallmäßig in unserer unfallchirurgischen Ambulanz vor. Er berichtet, er habe einen Sturz vom Fahrrad mit rechtem Oberschenkel auf Lenkrad gehabt. Er kam mit Überweisung vom Hausarzt mit Hämatom im proximalen Oberschenkel rechts. Die Schwellung laut des Patienten ist rückläufig. Er nimmt ASS ein. Er klagt über im proximalen Oberschenkel rechts ein ca. 15×10 cm Subkutanhämatom auf Innenseite mit Fluktuation. Keine Druckschmerzen auf proximalen Oberschenkel, keine Bewegungseinschränkung, Hämatomverfärbung des ganzen rechten Beins, pDMS intakt.

Röntgenbefund: proximaler Oberschenkel rechts: keine Fraktur.

Sono-Befund: Oberschenkel rechts: subkutanes Hämatom ohne Gefäßbeteiligung.

Es wurde eine konservative Behandlung mit Heparinsalbe empfohlen. Nach 1 Woche falls das Hämatom nicht rückläufig wird ist eine operative Behandlung durch Entlastung empfohlen.

Am xx.yy.zzz kam er/sie in unserer unfallchirurgischen Ambulanz zu uns wegen dieser Schwellung. Er klagte über Schwellung im proximalen Oberschenkel rechts medial, Hämatomverfärbung sichtbar, pDMS intakt, keine schmerzhaftes Bewegungseinschränkung. Wir wurden er operative Behandlung empfohlen. Er habe einen Termin in EZ am xx.yy.zzzz. und einen OP-Termin am xx.yy.zzzz bekommen. Bis zum Tag der Operation sollte der Patient schonen, kühlen und Schmerzmittel bei Bedarf nehmen.

Nach entsprechender präoperativer Vorbereitung führten wir den o.g. Eingriff am xx.yy.zzzz durch. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos. Die Wundheilung verlief per primam und war trocken zum Entlassungszeitpunkt.

Wir entließen Herr/Frau XY in gutem Allgemeinzustand und reizlosen Wundverhältnissen in Ihre weitere hausärztliche Behandlung

Wir empfehlen:

Regelmäßig Wundkontrollen

Das Nahtmaterial ab dem 12. postoperativen Tag sollten entfernt werden.

Bedarfsgerechte Analgesie.

Mobilisation unter erlaubter Vollbelastung.

Perkutane Knochenbiopsie am Wirbel mit Jamshidi Nadeln und Inzisionsbiopsie am Becken. (Minimalinvasive Technik) am xx.yy.zzzz.

Anamnese und Verlauf:

Die Vorgeschichte der Patientin dürfen wir freundlicherweise als bekannt voraussetzen und verweisen diesbezüglich auf unseren Arztbrief vom xx.yy.zzzz. Nach üblicher präoperativer Vorbereitung und Basisdiagnostik wurde die o.g. Operation durchgeführt. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos, die Wundheilung verlief primär und war bis zur Entlassung reizfrei.

Bei reizlosen Wundverhältnissen und guten Allgemeinzustand konnten wir sie am xx.yy.zzzz aus unserer stationären Behandlung entlassen.

Wir empfehlen:

Allgemeine Befund-Wundkontrolle.

Entfernung der Nahtmaterial am 12 Tag postoperativ.

Fortführung der Thrombembolieprophylaxe bis zur vollständigen Remobilisation unter regelmäßigen Blutbildkontrollen.

Fortführung der Krankengymnastik

Die Analgetikatherapie kann beschwerdeabhängig reduziert werden.

Bei Besonderheiten bitten wir um eine Wiedervorstellung in unsere Klinik

Wiedervorstellung zur Besprechung des histopathologischen Ergebnisses am xx.yy.zzzz in der Privatsprechstunde

Rippenserienfraktur

Befund:

Druckschmerz über der 5. und 6. Rippe li. ventral mit schmerzhafter Bewegung, keine Luftnot, SpO2 96%, Lungen gut belüftet, Hautmantel und periphere DMS intakt.

Röntgenbefund:

Rippen li. in 2 Eb.+ Thorax-Aufnahme: Gering dislozierte Rippenfrakturen 6-8, kein sicherer Hinweis auf Pneumothorax.

CT-Thorax: Nahezu undislozierte Serienfraktur der Rippen 4 bis 8 links. Kein Pneumothorax, keine Lungenkontusion. Zeichen einer pulmonalvenösen Stauung. Geringe Pleuraergüsse beidseits. Ausgeprägte Verkalkungen der Herzklappen. Ventrale Zwerchfellrelaxation rechts. Sternalcerclagen. Verkalkte mediastinale und hiläre Lymphknoten. Kleiner verkalkter Herd rechts im ventralen Lungenoberlappen. Nicht vollständig erfasste Nieren, Zeichen einer Harnstauung rechts. Sonographische Korrelation angeraten. Alte Deckplattenfraktur in der oberen LWS.

Sono-Abdomen (FAST): Keine freie Flüssigkeit oder frische innere Organverletzung, v.a. Hydronephrose re., Nierenzyste li.

Urin-Status: Erythrozyten im Normbereich, Leuko. 100/ul.

Therapie:

Stationäre Aufnahme zur Schmerztherapie und weiteren Behandlung. Thoraxchirurgisches und urologisches Konsil angemeldet.

Schonung, Kühlung und Triflow. Atemgymnastik anmelden.

Hausmedikation übernehmen (Tilidin weiter).

Novalgin 1 g i.v. 3xtägl.

Oxygesic akut b.B. bis zur 4xtägl.

Heparin 7500 1xtägl.


SHT

Diagnosen: Schädel-Hirntrauma I Grad

Therapie:

SHT

24-stündige klinische Kontrolle der Vigilanz- und der Vitalparameter

Applikation einer analgetisch/antiphlogistischen Medikation

Infusionstherapie

Bildmorphologische Diagnostik mittels Röntgen und CCT

Verlauf:

In Anbetracht der beklagten Beschwerden des Unfallhergangs und der vorliegenden Klinik, erfolgte die stationäre Aufnahme zur weiteren Abklärung und zur Überwachung der Vitalparameter und der Vigilanz. Eine ICB und die Frakturereignis konnten ausgeschlossen werden. Es erfolgte die Einleitung weiterer konservativer Maßnahmen wie die Applikation einer analgetisch / antiphlogistischen Medikation und bildmorphologischen Kontrolle. Der AZ des o.g. Patienten zeigte sich im Verlauf blande.

Im Verlauf zeigten sich sowohl die Klinik als auch die subjektiven Beschwerden rückläufig, so dass Herr/Frau XY am xx.yy.zzzz aus der stationären Behandlung in die ambulante Weiterbehandlung entlassen werden konnte.

Therapievorschlag:

Bedarfsgerechte Analgesie. Weiterführung der häuslichen Medikation/Medikamentenplan ausgedruckt und liegt dabei.

Tibiakopffraktur

Verplattung, Verschraubung und autogene Spongiosaplastik vom Beckenkamm

Anamnese und Verlauf:

Der Patient stellte sich notfallmäßig am xx.yy.zzzz. in unserer chirurgischen Ambulanz vor. Der Pat. gibt an mit dem li. Fuß umgeknickt zu sein und auf Knie links gefallen. Seitdem könne er diesen nicht mehr voll belasten.

Befund:Druckschmerz, deutliche Schwellung über proximale Unterschenkel links lateral, keine Hämatomverfärbung, DS über proximale Fibula, kein Gelenkerguss,

Kreuzbänder, Seitenbänder stabil, Meniskus konnte wegen Schmerzen nicht untersucht werden, schmerzbedingte Bewegungseinschränkung Knie links, Flex/ Ext: 100°/0°/10°, PDMS intakt, Hautmantel intakt.

Nach entsprechender präoperativer Vorbereitung führten wir den o.g. Eingriff am xx.yy.zzzz durch. Der intra- und postoperative Verlauf gestaltete sich komplikationslos. Die Wundheilung verlief per primam und war trocken zum Entlassungszeitpunkt. Das postoperative Röntgenbild zeigte eine regelgerechte Lage des eingebrachten Osteosynthesematerials sowie eine regelrechte Stellung der Fraktur.

Der Patient erhielt postoperativ Physiotherapie und wurde unter Entlastung des linken Beines mittels Unterarmgehstützen auf Stationsebene mobilisiert.

Letztendlich konnten wir Herrn/Frau XY in gutem Allgemeinzustand und reizlosen Wundverhältnissen aus unserer stationären Behandlung entlassen.

Entlassbefund:

Nahtreihe trocken und reizlos. Klammer in situ. Die pDMS unverändert, klinisch keine Thrombosezeichen.

Wir empfehlen regelmäßige Wundkontrolle, das Nahtmaterial -Klammer- muss entfernt werden.

Für 6 Wochen postoperativ Entlastung, „Donjoy“-Schiene 0-30-60 für 4 Wochen danach frei.

Clexane 0,4 ml s.c 0-0-1

Fortführen der Krankengymnastik unter Entlastung des linken Beines für 6 Wochen postoperativ.

Die Analgetikatherapie kann beschwerdeabhängig reduziert werden.

Buone feste!

Gian Marco

Racconti dalla Trincea – I turni “No Limits”

La Vestfalia viene considerata un po’ come la Lombardia tedesca: Land molto ricco, tantissime opportunità di lavoro, chi viene dal di fuori è un “giargiana”!

In questo senso anche il ritmo lavorativo è molto lombardo.

Come vi avevo già accennato, nel mio ospedale abbiamo un tipo di guardia che consiste nel lavorare 12 ore (08:00 – 20:30) per quattro giorni consecutivi (48 ore lavoro netti), seguiti poi da tre giorni di “Day Off”.
Se questa guardia, ad esempio, cade fra lunedì e giovedì, il carico di lavoro almeno fino alle 16 è dimezzato perché ci sono anche gli altri colleghi traumatologici del turno normale. Alle 15:30 poi monta il Kollege che fa la notte e in più c’è l’altro medico di guardia che fa il turno di 24 ore per le altre branche chirurgiche (generale/viscerale, toracica, urologica).
Quindi non si è mai da soli. In teoria.
Se invece questa guardia cade fra venerdì e lunedì, come per puro caso è capitato a me lo scorso weekend, ecco che il carico di lavoro almeno raddoppia, perché dal mattino fino a che non arriva il collega del turno di notte si è da soli e occorre:

  • fare prelievi (le infermiere in Germania non possono fare “manovre invasive”, tranne le infermiere specializzate, che lavorano solo dal lunedì al venerdì);
  • cambiare i bendaggi;
  • inserire ago cannule e cambiare il piano terapeutico;
  • parlare con gli eventuali parenti dei pazienti (al telefono o di persona);
  • ultimo ma non ultimo, occuparsi del Pronto Soccorso, il fronte vero e proprio.
    Inoltre qui bisogna occuparsi, nel weekend:
  • del reparto di pre-riabilitazione (vi vengono spediti i pazienti qualche giorno dopo essere stati operati per iniziare la riabilitazione);
  • del reparto periferico (si tratta di pazienti che sono “per metà” traumatologici e perciò sono dislocati su altri piani per gestire al meglio le loro altre comorbidità);
  • di consulenze di vario tipo da parte di altri reparti o ospedali;
  • Varie ed eventuali.

È proprio su quest’ultimo punto che vorrei concentrarmi.

Alpinismo e Medicina hanno vari punti in comune

Le mie “Varie ed eventuali” di questo weekend sono state:

  • Parlare con i parenti di una paziente privata i quali, siccome avevano letto su Google di un nuovo tipo di sistema terapeutico per gestire il dolore, mi hanno “ordinato” (!) di cambiare l’organizzazione generale delle medicine (?). Sui pazienti privati e sui loro dolcissimi parenti dedicherò un post a parte.
  • Persone di qualsiasi età che cadono in qualsiasi maniera e in qualsiasi modo in qualunque momento del giorno o della notte e sbattono al 90% la testa. Ma dove vanno se è tutto chiuso e piove sempre?
  • Ustioni di vario genere su pazienti di ogni età, con annesso trovare un centro ustioni, chiedere se cortesemente hanno un letto libero e, previa conferma, trasferire il paziente in elicottero, cosa possibile SE, E SOLO SE, il paziente ha un ago cannula.
  • Il collega del turno di 24 ore (generale, toracico, urologico…vi ricordate?) è stato avvisato dal padre di un compagnetto del figlio che nel suo asilo è stato riscontrato un bambino positivo. Di conseguenza il collega ha fatto il tampone (anche al figlio) e nell’attesa del risultato non poteva fare nulla. Ergo, dovevo occuparmi io dei suoi pazienti. Dopo quattro ore di attesa in cui si è scoperto che sia lui che il figlio erano negativi, si è chiuso in sala operatoria per altre quattro ore. Potete immaginare il mio stato d’animo.
  • Leggere ad alta voce il referto radiologico di un paziente che era stato ricoverato da noi ma che in quel momento aveva avuto un incidente grave con la moto ed era stato ricoverato in un ospedale dall’altra parte della Germania dove né la risonanza né la TAC funzionavano bene. Allo stesso tempo l’Arzthelferin mi avvisava che nel giro di 10 minuti sarebbero arrivati due politraumi e che dovevo attivare lo Schockraum.
  • Lussazioni di Anca in paziente giovanissima, con annesso scazzo fra anestesista e infermiera sui moduli da stampare e scazzo fra le infermiere stesse su chi mi doveva assistere per i raggi post-riposizione (?).
  • Gli inesorabili ricoveri a fine turno. Con “inesorabili” ho già detto tutto!!!

P.s. sì, la verità è che sono anch’io un po’ imbruttito:

A presto,
Gian Marco

Racconti dalla Trincea – Ein, zwei…Polizei!

Frühdienst (8 – 20:30)

Il mio ospedale prevede un particolare turno di 4 giorni consecutivi, in cui si deve stare in servizio dalle 8 di mattina alle 20:30 di sera, seguiti poi da tre giorni di riposo. Se questo turno cade, ad esempio, dal lunedì al giovedì, non è così pesante perché fino alle 16 ci sono gli altri medici, lo Chef e gli altri Oberarzt e quindi il carico di lavoro è più leggero.

Viceversa, se questo Dienst avviene nel weekend, si passerà la maggior parte della giornata da soli e ci si dovrà occupare non solo del proprio reparto, ma anche degli altri reparti chirurgici e non. Naturalmente ci sono i colleghi delle altre discipline di guardia (Neuro, Gineco, Ch. Generale, Toracica, Urologia, etc.), perciò ognuno di noi ha un reparto internistico a cui badare, ma dato che il 90% dei pazienti che arrivano in Notaufnahme sono traumatologici il grosso del lavoro spetta a me.

Come sempre, il Pronto Soccorso è un porto di mare.

Dove vivo io, la bicicletta è un “must have”…bravo chi li capisce!

Uno dei casi più curiosi mi è capitato di sabato pomeriggio. Un tipo, dopo aver partecipato ad un Corona Party – qui molto in voga – e aver bevuto praticamente la qualsiasi, ha avuto la geniale idea di mettersi in sella alla sua bici e di farsi una sessantina di Km in autostrada (?) dove, in un momento di sonnolenza, è andato a sbattere sul guard rail e a cadere al di fuori della carreggiata.

Arriva da noi quindi ancora completamente sbronzo, sporco dalla testa ai piedi a causa del pantano in cui è caduto e con una piccola ferita lacero-contusa su di un sopracciglio.

Insieme alla polizia, cerchiamo di risalire alla sua identità (il portafogli era rimasto in Autobahn) e di dargli una ripulita. Nel suo zainetto viene ritrovato un kit per farsi le canne e altra roba di tipo psicotropo.

Non appena la Polizei se ne va, cominciamo a disinfettare la ferita e a preparare il materiale di sutura.

Ad un certo punto, il paziente sostiene di avvertire una musica in lontananza. Noi, dopo aver prestato un attimo ascolto, gli diciamo di non sentire nulla, ma lui continua ad insistere.

Pian piano, anche noi percepiamo qualcosa: proviene dallo zaino.

Aprendolo, troviamo un altoparlante wireless, che scopriamo poi essere collegato allo Spotify del suo smartphone. Improvvisamente, il paziente ha un brevissimo momento di lucidità nel quale, in ordine:

  • Mette al massimo il volume del cellulare e, di conseguenza, dell’altoparlante;
  • Si mette in piedi sul lettino e inizia a ballare al ritmo di quella nenia;
  • Dopo due movimenti di anca-bacino, vomita a spruzzo tutto quello che ha nello stomaco;
  • Svuotato, dice di avere sonno e si mette a dormire sul lettino.

Fortunatamente riusciamo a schivare quella “fontana di schifo”, come la definisce un’infermiera, e a suturare la ferita il prima possibile, prima che il tipo si possa risvegliare.

P.s. a causa del tasso alcolico altissimo, è stato ricoverato da noi per un giorno in osservazione. È ritornato a casa a piedi (?).

P.p.s. la canzone dell’altoparlante era proprio “Eins, Zwei, Polizei” di MO-DO, al secolo Fabio Frittelli, tormentone dell’estate del 1994:

Gian Marco

Textbausteine Arztbrief – Chirurgie

Ecco qui una raccolta di vari esempi di “Prozedere” (procedure) e “Befunde” (risultati) in ambito chirurgico, molto utile per chi è stato appena assunto e vorrebbe sveltirsi con le lettere di dimissioni o con le Arztbrief in Notaufnahme (“Pronto Soccorso”). Non garantisco la completezza o la correttezza dei contenuti, quindi Achtung!

 

inner-6

 

Prozedere:

ZeckeProc

Beobachten der Stelle. Bei kreisrunder Rötung sofortige ärztliche Wiedervorstellung. Desweiteren ärztliche Vorstellung bei Auffälligkeiten wir Fieber, Gelenkschmerzen, Kopf- oder Gliederschmerzen.

 

ZeheProc

Initial Kühlen, Schonen, Hochlagern. Tragen von Schuhen mit harter Sohle. Regelmässige stabilisierende Dachziegelverbände. Kein Sport für mind. 2 Wochen. Bei Beschwerdeprogredienz ggf. Röntgenverlaufskontrolle zum Ausschluss einer sekundären Dislokation.

Hausärztliche Kontrolle empfohlen.

Bei insgesamt Beschwerdeprogredienz weiterführende Diagnostik mittels MRT/CT.

 

CommotioProc

Bei Auftreten von Kopfschmerzen, Übelkeit, Erbrechen, Wesensveränderung, Somnolenz sofortige Wiedervorstellung. “Elterninformationsbogen für Schädelprellung” mitgegeben.

 

ClaviculaProc

Keine Abduktion > 80 ° für 6 – 8 Wochen.

Röntgenverlaufskontrolle nach 6 Wochen beim niedergel. Unfallchirurgen empfohlen.

Ärztliche Kontrolle Mitte nächster Woche empfohlen. Analgesie mit Ibuprofensaft nach Bedarf.

Sofortige Wiedervorstellung bei Durchspießungsgefahr oder plötzlicher Atemnot.

 

FrakturProc

Initial Kühlen, Schonen, Hochlagern. Morgen Schienenkontrolle durch den Hausarzt erbeten. Ruhiggstellung in Schiene für xx Wochen. Fachärztliche /Fachchirurgische Weiterbetreuung empfohlen.

Analgesie mit Ibuprofen 600 mg nach Bedarf (max. 1-1-1/Tag).

 

HWS-Distorsion Proc

Kühlung, Schonung, Hochlagerung. Regelmässige Voltarensalbenanwendung nach Bedarf. Klinische hausärztliche Kontrolle im Laufe der Woche. Bei Beschwerdepersistenz weiterführende Diagnostik mittels CT/MRT empfohlen.

Sofortige Wiedervorstellung bei Kribbelparästhesien oder Kraftausfällen der oberen Extremität.

 

InsektenstichProc

Konsequente Hochlagerung, Kühlen, Schonen. Regelmässige Octeniseptverbandswechsel. 3-4 x/Tage.

Sofortige Wiedervorstellung bei Fieber, deutlicher Beschwerdeprogredienz, zunehmender Rötung oder Schwellung.

 

IntercostalneuralgieProc

Wärme empfohlen, Streck- und Bewegungsübungen, regelm. Voltarensalbenanwendung nach Bedarf.

Analgesie mit Ibuprofen 600 mg max. 1-1-1/Tag. Desweiteren ggf. erweitern durch Tilidin 50 mg max. 1-1-1/Tag.

Bei Beschwerdepersistenz weiterführende Diagnostik mittels Röntgen/MRT empfohlen. Sirdalud 4 mg 1/2-1/2-1/2 pro Tag.

Bei Sensibilitätsausfällen oder motorischen Ausfällen oder Einschränkung der Blasen- oder Mastdarmfunktion oder Fieber sofortige Wiedervorstellung.

 

KnieProc

Initial kühlen, Schonen, Hochlagern. Regelmässige Salbenverbände. Klinische Kontrolle durch den Orthopäden Anfang nächster Woche. Bei Beschwerdepersistenz weiterführende Diagnostik mittels MRT/CT empfohlen. Belastung nach Massgabe der Beschwerden erlaubt.

 

Lumbago

Wärme empfohlen, Analgesie mit Ibuprofen 600 mg 1-1-1. Desweiteren Tilidin 50 mg 1-1-1 (bei Bedarf auf max. 2-2-2 erweitern; max. 6x/Tag). Bei Beschwerdepersistenz weiterführende Diagnostik mittels MRT empfohlen. Bei Sensibilitäts- ausfällen oder motorischen Ausfällen oder Einschränkung der Blasen- oder Mastdarmfunktion oder Fieber sofortige Wiedervorstellung.

Arbeitsunfähigkeit für mind. 2-3 Tage empfohlen. Stufenbettlagerung.

 

MuskelfaserrissProc

Hochlagern, Kühlen, Schonen sowie regelmässige elastokompressive Voltarensalbenverbände. GGf nach Bedarf auf Wechsel auf Heparinsalbe möglich.

Ärztliche Kontrolle beim niedergel. D-Arzt nach 4-5 Tagen. Thromboseprophylaxe mit MonoE. 3000 1xtäglich bis zur möglichen Vollbelastung.

Sofortige hiesige Vorstellung bei Luftnot oder deutlicher Zunahme der Wadenschwellung oder stärksten Wadenschmerzen unter zunehmender Schwellung.

Bei Beschwerden anderer Art ggf. weiterführende Diagnostik primär mittels Röntgen (CT, MRT).

 

Nach Bedarf

nach Bedarf, nebenstehend die Maximaldosierung

 

NasenbeinfrakturProc

Hochlagern des Kopfes, Kühlung, Schonung, kein Sport für 1 Woche. Schneuzverbot für 1 Woche. Abschwellende Nasentropfen.

Sofortige HNO-Ärztliche Vorstellung empfohlen zum Ausschluss eines Septumhämatoms sowie Beurteilung bzgl einer frische Fraktur.

Bei Auftreten von Kopfschmerzen, Übelkeit, Erbrechen, Wesensveränderung, Somnolenz sofortige Wiedervorstellung. “Elterninformationsbogen für Schädelprellung” mitgegeben.

 

OSG Proc

Initial Kühlen, Schonen, Hochlagern. Regelmässige Voltarensalbenanwendungen nach Bedarf. Konsequentes Tragen der Talobrace für 2 Wochen (Tag und Nacht). Insgesamt Tragen des Talobrace für 6 Wochen. Hausärztliche Kontrolle nach 4-5 Tagen empfohlen. Bei Beschwerdepersistenz weiterführende Diagnostik mittels MRT/CT sowie fachärztliche Weiterbehandlung/Wiedervorstellung. Vollbelastung mit Talobrace erlaubt. Analgesie mit Ibuprofen 400 mg nach Bedarf (max. 1-1-1/Tag). Ggf. Physiotherapie und physikalische Therapie im Verlauf empfohlen.

Fortführen der Thromboembolieprophylaxe mit MonoEmbolex 1xtäglich 3000 I.E. bis zur möglichen Vollbelastung.

 

PerianalProc (mit Verlauf)

Nach entsprechender Vorbereitung erfolgte o. g. Eingriff in Narkose komplikationsfrei. Die intraoperative Untersuchung zeigte eine Perianalvenenthrpombose. Der postoperativen Verlauf gestaltete sich regelrecht. Unter suffizienter Analgesie war Herr Hugo zügig fast beschwerdefrei. Die Wunde zeigte sich allzeit sauber und reizlos. Der Patient wurde ins peranale Ausduschen eingeleitet.

In gutem Allgemeinzustand und zunehmender Beschwerdefreiheit entlassen wir den Patienten am 14.02.2018 in Ihre geschätzte ambulante Weiterbehandlung.

 

Weitere Empfehlungen:

Wir bitten um regelmäßige Wund- und Befundkontrolle bis zum Abheilen der Wunde. Regelmäßiges Ausduschen der Wunde mind. 1xtäglich sowie  nach jedem Stuhlgang. Weichhalten des Stuhls mit Mucofalk 1xtäglich. Auf ausreichende Flüssigkeitszufuhr achten.

Bei Besonderheiten ist die Wiedervorstellung in unserer Klinik gerne jederzeit möglich.

 

PortImplantation OP-Bericht

Rückenlagerung der Patientin. Desinfektion und steriles Abdecken des Operationsgebietes. Lokale Infiltrationsanästhesie mit Mecain 1%. Hautschnitt über dem Sulcus deltoideo-pectoralis. Vorpräparation bis auf die V. cephalica linksseitig und Darstellen derselben. Anschlingen der Vene mit einem Ethibondfaden proximal und Ligatur mit einem Vicrylfaden 2-0 distal. Venotomie und Einführen des Portkatheters, welcher sich problemlos vorschieben lässt. Kontrolle der Katheterspitzenlage unter Durchleuchtung. Die Katheterspitze kommt auf Höhe der Trachealbifurkation zu liegen. Fixation des Katheters mit dem vorgelegten Ethibondfaden bei 23 cm. Stumpfe digitale Präparation der Portkammertasche auf der Pectoralisfaszie gegen caudal medial. Fixation der Portkammer mit 2 Ethibond Einzelknopfnähten. Transkutane Punktion. Es lässt sich problemlos Blut aspirieren und Heparinlösung injizieren. Subcutane Adaption. Fortlaufende Intracutannaht mit Premilene 4-0. Steriler Wundverband.

Procedere:

Der Port kann ab sofort benutzt werden. Fadenentfernung 12 Tage postoperativ empfohlen. Analgesie nach Bedarf. Vermeiden von Heben des Armes über die Horizontale für eine Woche postoperativ.

 

RippeProc

Auf ausreichende Analgesie achten, so dass ein kräftiger Hustenstoss jederzeit beschwerdefrei möglich ist. Sofortige Wiedervorstellung bei plötzlicher Atemnot, Fieber.

 

ThromboPro

Fortführung der Thromboseprophylaxe mit MonoEmbolex 3000 s.c. 1xtäglich unter regelmäßigen Blutbildkontrollen bis zur gesicherten Vollmobilisation.

 

UCHProc

Initial kühlen, Schonen, Hochlagern. Regelmässige Voltarensalbenverbände nach Bedarf. Ruhigstellung in 1 Finger Böhlerschiene für 1 Woche. Anschließend klinische ärztliche Kontrolle. Bei Beschwerdepersistenz weiterführende Diagnostik mittels CT oder MRT.

 

WundeProc

Regelmässige Wund- und Befundkontrollen. Wiedervorstellung bei Wundrötung, Wundsekretion, Schwellung.

 

Befunde:

ClaviculaBefund

Az gut. Kein Schwellung, kein Hämatom über der Clavicula. DS im medialen Claviculaschaftbereich. Handgelenk, Ellenbogen kein DS, Beweglichkeit in allen Freiheistgraden beschwerdefrei.

Kein DS über der Schulter. Schmerzen bei Abduktion > 70° im Clavicula bereich. Kein DS über der Spina scapula. pDMS intakt. Im Besonderen über dem M. deltoideus keine Sens. störung.

 

CommotioBefund

Az gut. Pat. wach, ansprechbar, allseits orientiert. GCS 15

Hirnnervenstatus grobkursorisch o.p.B. , Pupillen mittelweit, prompt und konsensuell lichtreagibel und isocor.

OE: Kraft und Sens. o.p.B.

 

KnieBefund
Knie rechts/links: Integument intakt. Keine Schwellung, kein Hämatom. Kein Erguss palpabel, keine Crepitatio, Extension/Flexion 0-0-100 schmerzbedingt reduziert.

Harter Anschlag im Schubladentest. , Steinmann Zeichen I negativ, keine vermehrte laterale/mediale Aufklappbarkeit. Periphere Durchblutung, Motorik, Sensibilität intakt.

Laufen/Belastung möglich. Angrenzende/Benachbarte Gelenke frei beweglich und ohne DS.

 

NasenbeinFxBefund

Starke Schwellung über dem Nasenrücken und über den Nasenflügel bds. mit Hämatom, diffuser Druckschmerz, keine eindeutige Dislokation des Nasenrückens tastbar, Z.n. stattgehabter starker Nasenblutung.

Az gut. Pat. wach, ansprechbar, allseits orientiert. GCS 15

Hirnnervenstatus grobkursorisch o.p.B. , Pupillen mittelweit, prompt und konsensuell lichtreagibel und isocor.

 

OSGBefund

Untere Extremität rechts/links:

Integument intakt. Kein DS über dem Fibulaköpfchen. Kein DS über dem Malleolus lat. oder med. Keine DS über den Außenbändern. Kein DS über der Basis des Os metatarsale V.

pDMS intakt. Kein vermehrtes lat. oder med. Aufklappen. Keine Talusinstabilität.

 

CommotioAna

Keine Bewußtlosigkeit, kein Erbrechen, keine Übelkeit, keine Kopfschmerzen, keine Amnesie.

 

AppendixVerlauf

Stationäre Aufnahme und nach entsprechender Vorbereitung führten wir o. g. Eingriff komplikationslos durch. Intraoperativ Bestätigung der Verdachtsdiagnose. Postoperativ komplikationsloser Verlauf mit regelrechtem Ingangkommen der Magen-Darm Passage.

Zeitgerechtes Entfernen der Drainage. Am xx.xx.2018 entlassen wir den Patienten in gutem Allgemeinzustand deutlich beschwerdegebessert in Ihre geschätzte ambulante Weiterbehandlung.

Weitere Empfehlungen:

Regelmässige Wund- und Befundkontrollen sowie die Entfernung des Nahtmaterials ab dem 10. postoperativen Tag. Bei Besonderheiten ist eine Wiedervorstellung gerne jederzeit möglich.

 

AVShuntVerlauf

Stationäre Aufnahme und komplikationslose Anlage einer AV-Fistel. Postoperativ sehr gutes Schwirren des Shuntes sowie periphere intakte DMS.

Insgesamt postoperativ komplikationsloser Verlauf, so dass die Patientin am 23.09.2018 mit zunehmend trockenen sowie reizlosen Wundverhältnissen in Ihre ambulante Weiterbehandlung entlassen werden konnte.

Weitere Empfehlungen:

Wir bitten um regelmässige Verbandswechsel, Wund- und Befundkontrollen sowie die Entfernung des Nahtmaterial ab dem 12. postoperativen Tag. Der Shunt sollte mind. 4-6 Wochen reifen vor der ersten Nutzung. Arbeitsunfähigkeit für mind. 2-3 Wochen empfohlen bei entsprechender beruflicher Tätigkeit.

Bei Besonderheiten ist eine Wiedervorstellung gerne jederzeit möglich.

 

BAAVerlauf

Stationäre Aufnahme, Anlage eines Periduralkatheters, präoperative Diagnostik mittels Lungenfunktionsprüfung, Gehstreckentestung, Röntgen Thorax. Nach entsprechender Vorbereitung Durchführung einer offene Implantation einer Y-Prothese am 18.09.2018. Intraoperativ komplikationsloser Verlauf.

Postoperativ Übernahme des Pat. auf unsere xxxstation. Hier weiterhin unkomplizierter Verlauf mit reizlos heilenden Wunden.

Der Patient mobilisierte sich unter physiotherapeutischer Unterstützung zunehmend auch selbstständig auf Flurebene. Wir organisierten mit Hilfe unseres Sozialdienstes eine Rehabilitation xxx.

Am xx.09.2018 entlassen wir den Patienten in gutem Allgemeinzustand und mit reizlosen, trockenen WUndverhältnissen in Ihre ambulante Weiterbehandlung.

Weitere Empfehlungen:

Wir bitten um regelmässige Wund- und Befundkontrollen sowie die Entfernung des Nahtmaterials ab dem xx. postoperativen Tag. Kein Heben von Lasten über 5 kg für 6 Wochen postoperativ.

Wir bitten höflichst um Wiedervorstellung bei Rötung, Schwellung oder Eiterentleerung im Bereich der Operationswunden.

Wir raten zu regelmäßgem Gehtraining (5-7x/Woche, Dauer 30-45 min) sowie zur Optimierung der kardiovaskulären Risikofaktoren. Im Vordergrund steht hierbei eine konsequente Gewichtsreduktion, die optimale Einstellung des BLutzuckers, der Hyperlipidämie sowie der arteriellen Hypertonie sowie eine strikte Nikotinkarenz. Planmäßige Wiedervorstellung in unserer Gefäßsprechstunde am XX

Bei vorzeitiger Befundverschlechterung oder Beschwerden ist eine Wiedervorstellung gerne jederzeit möglich.

 

GalleVerlauf

Stationäre Aufnahme und nach entsprechender Vorbereitung erfolgte die komplikationslose laparoskopische Cholezystektomie.

Postoperativ ebenfalls komplikationsloser Verlauf mit reizlos, primär heilenden Wunden. Die Drainage konnte zeitgerecht entfernt werden. Zügiger problemlose Kostaufbau und in Gang kommen der MagenDarm Passage. Postoperativ waren die Cholestaseparameter normwertig??. Der Patient mobilisierte sich zügig selbstständig.

Am xx.02.2018 entlassen wir den Patienten in gutem Allgemeinzustand in Ihre ambulante Weiterbehandlung.

Weitere Empfehlungen:

Wir bitten um regelmässige Wund- und Befundkontrollen sowie die Entfernung des Nahtmaterials ab dem 10. postoperativen Tag. Bei Besonderheiten ist eine Wiedervorstellung gerne jederzeit möglich.

 

GefäßProc

Zur Sekundär Prophylaxe der KHK empfehlen wir eine effektive dauerhafte Senkung der LIpidwerte. Grundsätzlich sind eine Normalisierung der Körpergewichtes sowie eine optimale Einstellung des Blutzuckers empfehlenswert.

Wir bitten höflichst um Wiedervorstellung bei Rötung, Schwellung oder Eiterentleerung im Bereich der Operationswunden.

Wir vereinbarten ein medikamentös-konservatives Procedere mit dem Patienten. Wir raten zu regelmäßgem Gehtraining (5-7x/Woche, Dauer 30-45 min) sowie zur Optimierung der kardiovaskulären Risikofaktoren. Im Vordergrund steht hierbei eine konsequente Gewichtsreduktion, die optimale Einstellung des Diabetes mellitus, der Hyperlipidämie sowie der arteriellen Hypertonie. Planmäßige Wiedervorstellung in unserer Gefäßsprechstunde am dd

Bei vorzeitiger Befundverschlechterung oder Beschwerden bitten wir um Termin-Vereinbarung unter der xx.

 

LimbergVerlauf

Nach entsprechender Vorbereitung konnten wir die o. g. Operation komplikationslos durchführen. Postoperativ ebenfalls problemloser Verlauf mit reizlos heilendem Lappen. Die Redondrainage konnte am 2. postoperativen Tag entfernt werden. Am xx.05.2018 entlassen wir die Patientin in Ihre ambulante Weiterbehandlung.

Weitere Empfehlungen:

Wir bitten um regelmässige WUnd- und Befundkontrolllen sowie die Entfernung des Nahtmaterials ab dem 12. postoperativen Tag. Desweiteren empfehlen wir aktuell das Präferieren der Bauch- und Seitenlage im Schlaf sowie Vermeiden von langem Sitzen bis zur gesicherten Wundheilung.

Bei Besonderheiten ist eine Wiedervorstellung gerne jederzeit möglich.

 

Procedere Allgemein

Wir bitten um regelmässige Wund- und Befundkontrollen sowie die Entfernung des Nahtmaterials ab dem 10. postoperativen Tag. Bei Besonderhieten ist eine Wiedervorstellung gerne jederzeit möglich.

 

SchilddrüsenVerlauf

Stationäre Aufnahme und komplikationslose Durchführung o. g. Operation in Intubationsnarkose. Postoperativ komplikationsloser Verlauf. Keine Kribbelparästhesien oder andere Hypokalziämie-Symptomatik postoperativ. Keine Heiserkeit postoperativ. Die Redondrainage konnte zeitgerecht entfernt werden. Nach Erhalt der Histologie, welche keine Neoplasie zeigte konnte mit der Schilddrüsenhormonsubstitution begonnen werden.

Am 05.11.2018 entließen wir den Patientin in gutem Allgemeinzustand und mit reizlosen Wundverhältnissen in Ihre ambulante Weiterbehandlung.

Weitere Empfehlungen:

Wir bitten um regelmäßige Verbandswechsel sowie Wund- und Befundkontrollen. Entfernung des Hautnahtmaterials ab dem 7. postoperativen Tag. Wir bitten um Kontrolle der Schilddrüsenparameter nach 4 Wochen sowie ggf. Anpassung der Substitutionstherapie. Bei Besonderheiten ist eine Wiedervorstellung gerne jederzeit möglich.

 

SchilddrüseVerlauf2

Stationäre Aufnahme und komplikationslose Durchführung o. g. Operation in Intubationsnarkose. Postoperativ komplikationsloser Verlauf. Keine Kribbelparästhesien oder andere Hypokalziämie-Symptomatik postoperativ. Keine Heiserkeit postoperativ. Die Redondrainage konnte zeitgerecht entfernt werden. Nach Erhalt der Histologie, welche keine Neoplasie zeigte konnte mit der Schilddrüsenhormonsubstitution begonnen werden.

Am xx.11.2018 entlassen wir den Patientin in gutem Allgemeinzustand und mit reizlosen Wundverhältnissen in Ihre ambulante Weiterbehandlung.

Weitere Empfehlungen:

Wir bitten um regelmässige Verbandswechsel sowie Wund- und Befundkontrollen. Entfernung des Hautnahtmaterials ab dem 7. postoperativen Tag. Wir bitten um Kontrolle der Schilddrüsenparameter nach 4 Wochen sowie ggf. Anpassung der Substitutionstherapie. Bei Besonderheiten ist eine Wiedervorstellung gerne jederzeit möglich.

 

ShuntVerlauf2

Stationäre Aufnahme und nach entsprechender Vorbereitung Anlage einer nativen AV-Fistel am linken Handgelenk. Peri- sowie postoperativ komplikationsloser Verlauf. Der Shunt schwirrte postoperativ gut.

Bei leichter Entwicklung einer Schwellung erfolgte die Hochlagerung des linken Armes sowie intermittierendes Kühlen.

Am xx.12.2018 entlassen wir den Patienten in gutem Allgemeinzustand und mit reizlosen, trockenen Wundverhältnissen in Ihre ambulante Weiterbehandlung.

Weitere Empfehlungen:

Wir bitten um regelmässige Wund- und Befundkontrollen sowie die Entfernung des Nahtmaterials ab dem 21. postoperativen Tag. Zunächst Reifen-lassen des Shuntes für mind. 6 Wochen ?!.

Bei Besonderheiten ist eine Wiedervorstellung gerne jederzeit möglich.

 

 

A presto

Gian Marco

 

Tour de force

Questa settimana è iniziato il mio nuovo orario di lavoro.

Al mattino sono in reparto degenza (“die Station”), mentre dal pomeriggio e fino a sera sono in pronto soccorso come supporto al medico che ha la guardia. A quanto pare, tutto ciò si sta facendo per formarmi il più velocemente possibile e per assegnarmi già dai prossimi mesi le guardie di 24 ore. Questo vuol dire dover gestire reparto e pronto soccorso in contemporanea … Non sarà una cosa semplice!

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La vita di reparto è molto simile a quella che si vede in Italia. Nella parte finale del briefing del mattino si decide chi viene dimesso e chi, a causa di complicazioni o di accertamenti, rimane ricoverato. A conclusione del briefing, ci vengono ridate le lettere di dimissioni dei pazienti (“der Entlassungsbrief”) controfirmati dai primari. Dopodiché si finisce di prelevare il sangue e si inizia finalmente il giro visite. La cartella clinica (“das Krankenblatt”) viene accuratamente compilata dallo Stationsarzt, cioè il medico del reparto, con l’aiuto della caposala, die Stationsschwester. Si controllano i bendaggi e i drenaggi, si consegnano le lettere di dimissioni ai singoli pazienti; si aggiunge o si sospende qualche farmaco oppure si prenota un controllo radiologico post operatorio. In genere ci si impiega un paio d’ore, dipende comunque dal numero di letti del reparto.

Fatto ciò, si dettano altre lettere; ed è lì che si perde la maggior parte del tempo, perché per ogni paziente bisogna controllare TUTTO e TUTTO deve essere documentato. Il problema è, come al solito, la burocrazia. Inoltre, come dicono al mio paese, “ogni testa è tribunale” e non è detto che ciò che io scrivo sia conforme a quanto pensa il medico del reparto, come non è detto che ciò che scrive il medico del reparto sia conforme al pensiero del primario. Questo crea naturalmente qualche difficoltà.

Al pomeriggio le cose vanno come al solito, ma ci sono alcuni problemi nuovi. Sicuramente in pronto soccorso non c’è la burocrazia che c’è in reparto, ma il fatto nuovo è che ora dobbiamo coprire OGNI GIORNO il turno dei medici di famiglia, persino di notte. Purtroppo questo ha portato ad un congestionamento del pronto soccorso e, come si può ben immaginare, a farne le spese è sempre il personale che come al solito è sotto stress e sempre meno. Un paio di colleghi, infatti, andranno via a breve, un altro si è licenziato appena ieri e il nuovo arrivato ha uno sguardo fra lo stupito e il perplesso.

Io comunque stringo i denti e vado avanti finché posso. Only the brave!

Gian Marco