Die Fachsprachprüfung

Dopo aver consegnato tutti i documenti al relativo Ordine dei Medici tedesco, c’è un ultimo ostacolo da superare: il Fachsprachprüfung, una prova di abilità linguistica.

Se tutti i documenti saranno a posto, vi contatteranno dalla provincia per decidere quando fare questo esame. Dato che le domande inoltrate sono numerosissime, anche se ho consegnato tutto il malloppo entro fine gennaio, la prima data utile per sostenere il suddetto colloquio era a maggio.

Questo test, che si svolge davanti a due professori/medici e un segretario, è costituito da tre parti:

1) Colloquio Medico-Paziente: uno dei medici presenti recita la parte del “paziente” e, solamente parlando, bisogna redigere un’anamnesi accurata (nome, cognome, peso, stato civile…). In questa fase si possono prendere appunti.
2) Scrivere la cartella clinica: dopo la “visita” vi mettono in una stanza a parte e con gli appunti che avete preso dovete redigere la cartella. Fanno notare che bisogna compilarla con frasi intere, non dobbiamo usare “parole chiave” (nella realtà clinica, tutti usano parole chiave e abbreviazioni..ma vabbè). Qua potete trovare un modello della cartella clinica:

Muster Anamnesebogen zur Fachsprachprüfung

3) Colloquio Medico-Medico: si ritorna nella stanza precedente e si presenta il caso clinico all’altro professore/medico.
4) Traduzione dei termini medici dal tedesco medico/latino allo “slang” usato dai pazienti: ho saputo di questa parte aggiuntiva una settimana prima dell’esame e ho cercato tramite l’aiuto di internet di ovviare a questa mancanza (come vi avevo già accennato, durante il tirocinio mi ero focalizzato più sulle attività pratiche che su quelle linguistiche).

Da qualche anno gli Ärztekammer di HessenSaarland e Schleswig-Holstein accettano, oltre al Fachsprachprufung sostenuto da loro, anche il telc-Zertifikat Deutsch B2/C1 Medizin (Aggiornamento Gennaio 2019). Come per i normali corsi di tedesco, ci sono delle scuole che organizzano i relativi Kurse e questo facilita di molto (ma molto) il conseguimento dell’Approbation. Ve lo consiglio vivamente.

Qui l’elenco dei documenti richiesti da ogni ordine divisi per Land:

Deutschkenntnisse_German-Requirements_Approbation 2019

Nella sezione “Download” del sito potete trovare un link MEGA dove potete scaricare materiale molto utile per il suddetto esame.

Gian Marco

Il Good Standing e l’Attestato di Conformità

Questi due documenti vengono sempre richiesti al momento della istanza per l’Abilitazione Medica Tedesca. Facciamo luce sulle differenze al riguardo.

Se siete interessati a specializzarvi in Germania, sicuramente avrete a che fare con questi due documenti: il Good Standing (o “Certificato di onorabilità professionale”) e l’Attestato di Conformità (per esteso “Attestato di conformità per titolo di medico chirurgo conseguito in Italia”).

bescheinigung

Questi certificati vengono sollecitati dall’Ärztekammer quando si fa domanda per ottenere l’Approbation.

Il perché è anche abbastanza chiaro: in un caso vogliono sapere che non abbiamo commesso reati in quanto medici (il “Good” Standing appunto), nell’altro si certifica che la nostra laurea e il relativo diploma di abilitazione italiana soddisfino i requisiti di formazione di cui all’art. 24 della direttiva 2005/36/CE del 7 settembre 2005.

Il Good Standing, a seconda del Land, si può anche non presentarlo (come in Hessen e Baden). In altri Land (ad esempio a Berlino) lo si deve portare a prescindere. Non deve essere più vecchio di tre mesi. Se si attesta che non si è mai esercitata la professione medica italiana o si dichiara che non si è iscritti ad un ordine italiano, quando si presenta la richiesta all’Ärztekammer, bisogna allegare un’autocertificazione in cui si afferma di non essere mai stato iscritto ad un ordine italiano. In questi casi quindi si viene esentati dal consegnarlo.

In merito all’Attestato di Conformità (in tedesco “Konformitätsbescheinigung”) tra le cose da scrivere nella dichiarazione sostitutiva c’è da precisare se il corso di studi si è svolto interamente in Italia. Per chi ha fatto l’Erasmus, questa parte si può omettere in quanto durante l’Erasmus si risulta iscritti alla propria università. In realtà dovrebbe essere compilata solamente se si è studiato all’estero e poi si è chiesto il trasferimento in Italia. Questo certificato ha valore illimitato, quindi basta richiederlo solo una volta.

Ad ogni modo, in caso di problemi si può chiedere all’Ansprechpartner (l’interlocutore competente) dell’ordine di riferimento.

I tempi di attesa per entrambi i documenti sono di circa 2-3 settimane. Normalmente vi viene spedita subito una copia in PDF per e-mail, in modo da poter verificare immediatamente eventuali errori e, al contempo, consegnarla al proprio traduttore per ottimizzare i tempi.

Qui di seguito trovate i link ai moduli dei relativi certificati:

Link ai moduli per richiedere il Good Standing: http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_8_0.jsp?lingua=italiano&label=servizionline&idMat=PROFS&idAmb=RTI&idSrv=AGGS&flag=P

Link ai moduli per l’Attestato di Conformità: http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_8_0.jsp?lingua=italiano&label=servizionline&idMat=PROFS&idAmb=RTI&idSrv=AG1MC&flag=P

A presto,

Gian Marco

Medici in cerca di ospedali

Oggi sono stato intervistato dalla trasmissione radiofonica italiana “Uno, nessuno, 100Milan” di Radio 24 (facente parte del gruppo “Il Sole 24 ore”) in merito alla Germania come meta lavorativa e di vita.

Purtroppo l’intervento è durato pochi minuti, ma mi sarebbe piaciuto mettere mettere nero su bianco il perché delle mie scelte.

Fortunatamente ho uno spazio tutto mio per poterlo fare.

pirandello 1

La principale ragione della fuga dei medici all’estero è dovuta principalmente al fatto che ogni anno nelle università italiane si laureano circa 10.000 medici e solo 6000 trovano posto nelle scuole di specializzazione, escludendo naturalmente chi rinuncia per ritentare l’anno successivo.  I 4.000 medici rimanenti, sommati agli altri colleghi che non sono entrati negli anni precedenti, che fanno? Questo è uno dei problemi principali.

Secondo una recente stima fare laureare un medico costa allo stato italiano fra i 150 e i 180.000 euro, dopodiché o si rimane nel limbo della Continuità Assistenziale (leggasi Guardia Medica) e delle sostituzioni, perché senza un titolo specialistico non si può partecipare ai concorsi pubblici diramati dalle ASL territoriali, oppure si emigra verso altri paesi, europei e non, dove c’è carenza di figure mediche.

All’estero la situazione è migliore sia dal punto di vista formativo che economico e di welfare, ma ci sono anche ombre: medici e infermieri che si licenziano a causa del troppo lavoro, episodi di mobbing e di tagli al personale e perfino il fallimento di intere catene di cliniche.

Per evitare che un giovane medico sia costretto ad abbandonare l’Italia bisogna che la classe politica prima di tutto stabilizzi gli attuali precari storici con il tanto desiderato sblocco dei turn over usando magari parte dei fondi destinati al “reddito di cittadinanza”. Inoltre si dovrebbe pensare all’aumento dei posti per le scuole di specializzazione mediche per non far scappare all’estero migliaia di giovani colleghi abilitati ma senza specializzazione rimasti fuori dai concorsi.

In calce il link al podcast della trasmissione. L’intervento mio e del collega Davide Civita è a partire dal minuto 18.

https://www.radio24.ilsole24ore.com/programma/uno-nessuno-100milan/sogno-tedesco-173147-gSLAXED9pC

Gian Marco

F.A.Q. – Le domande poste più frequentemente sulla specializzazione medica in Germania

Ultimamente ricevo diverse e-mail riguardanti la specializzazione medica in Germania e, dato che gli argomenti richiesti sono quasi sempre gli stessi, ho deciso di scrivere un articolo apposito che man mano aggiornerò in base alle varie novità legislative e non.

faq

Domande più frequenti:

Informazioni sulla specializzazione

Nei gruppi Facebook “Medici italiani in Germania” e “Doctors in fuga” e nel mio blog si è più che ampiamente parlato a proposito della specializzazione in Germania.

Cosa fare?

  • collegarsi a Facebook tramite il proprio Pc.
  • iscriversi ai suddetti gruppi.
  • sul lato sinistro della pagina principale dei gruppi c’è una lente di ingrandimento che permette una rapida ricerca di contenuti.
  • provate diverse parole chiave, come ad esempio “germania”, “approbation”, “tedesco”.
  • Abbiate pazienza per favore. Se non riuscite a dedicare due-tre serate a leggere i vari articoli dei gruppi o del mio blog, vuol dire che non siete davvero interessati a specializzarvi all’estero.

“Come è strutturata la specializzazione medica in Germania?”

Potete leggere tutto in questo articolo: La specializzazione medica in Germania

“Per specializzarsi serve per forza conoscere il tedesco? Non posso specializzarmi parlando inglese?”

Risposta breve: sì. Risposta lunga: CERTO CHE Sì!!! Come vi aspettate che vi capisca la tipica paziente tedesca, che ha un’età media di 60 anni e parla il dialetto tedesco del suo paese? Se vi hanno detto il contrario, vi hanno mentito, quindi non posso accettare risposte del tipo “ma il figlio dell’amico di mio cugino ha sentito dire che era possibile”.

E poi, che sia chiaro una volta per tutte:

  • Il livello B2 è il livello MINIMO richiesto per richiedere la licenza medica tedesca (la famigerata “deutsche Approbation”).
  • Il livello C1 è livello MINIMO richiesto che gli ospedali richiedono agli aspiranti specializzandi.

Realtà dei fatti: la maggior parte delle volte non basta nemmeno il livello C1, in quanto una cosa è superare un esame e ottenere la certificazione, un’altra è parlare, capire e lavorare in tedesco 14 ore al giorno.

Per avere un quadro più chiaro del concetto, vi rimando al seguente link:

Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue

Accesso alla specializzazione, lettera di presentazione e CV

Ne ho già ampiamente parlato qui

Colloquio di lavoro e curriculum vitae

e qui

La lettera di presentazione – das Anschreiben

Sommariamente:

  1. Si accede ad un posto in specializzazione superando un colloquio orale, previo invio della propria candidatura (per email o posta ordinaria) alla segreteria del personale o, meglio ancora, al primario del reparto in cui volete lavorare.
  2. Non superare le due pagine di CV.
  3. Non ci devono essere “buchi temporali”. Il vostro percorso formativo e lavorativo deve essere chiaro.
  4. Scrivere le proprie esperienze LAVORATIVE fatte in ospedale: la guardia medica, anche se effettuata per 20 anni, non conta come vero e proprio lavoro per i tedeschi.
  5. Ricordatevi di allegare alla Bewerbung copie di: certificato di lingua, deutsche Approbation, eventuali corsi formativi (Ecokurs, Strahlenschutzkurs) seguiti in lingua tedesca.
  6. Per carità di Dio, NON USATE IL MODELLO EUROPASS! Le segretarie non appena lo vedono lo cestinano direttamente.

Siti che vi possono essere utili:

Iter da seguire per inoltrare la richiesta per l’abilitazione medica tedesca (“die deutsche Approbation”)

Mentre studiavo tedesco in Italia, avevo preparato tutti i documenti che mi potevano servire, tra cui:

– Curriculum

– Certificato di Abilitazione medica italiana

– Certificato o Diploma di Laurea

Estratto di nascita

Certificato di Maturità

Libretto sanitario

Dopo aver ottenuto il B2, ho preso la residenza tedesca e ho inoltrato la domanda per la deutsche Approbation (l’Abilitazione medica tedesca) all’Ärztekammer (Ordine dei Medici) di riferimento.

Per inoltrare la domanda erano necessari:

Currirulum (tradotto)

Certificato di Abilitazione medica italiana (ho consegnato una copia autenticata fatta in Germania, non l’originale) + traduzione della stessa da parte di un traduttore giurato scelto da un elenco datomi dall’Ordine

– una copia autenticata del Diploma di laurea + traduzione della stessa

– una copia autenticata del Certificato di Lingua B2

Promessa di assunzione ( l’Einstellungszusage, me lo fece il primario dell’ospedale in cui avrei fatto il tirocinio) o, ancora meglio, il contratto di lavoro vero e proprio

Certificato di sana e robusta costituzione (fatta da un medico del luogo in cui vivevo)

– una copia autenticata del Certificato dei Carichi pendenti italiano (non deve essere più vecchio di tre mesi) + relativa traduzione

Certificato dei Carichi pendenti tedesco (redattomi dal comune di residenza tedesco)

– una copia autenticata del Good Standing (si chiede al ministero della Salute, non deve essere più vecchio di 3 mesi) + relativa traduzione

– una copia autenticata dell’Attestato di Conformità (si chiede al ministero della Salute) + relativa traduzione.

Questo quando inoltrai la domanda a Münster.

Quando invece feci richiesta in Baviera (in Unterfranken per la precisione), i documenti richiesti erano gli stessi di quelli della Vestfalia, con in più:

  • una copia autenticata della Fedina Penale italiana + relativa traduzione (al posto del Certificato dei Carichi Pendenti)
  • una copia autenticata del nuovo Good Standing (la precedente era già scaduta) + relativa traduzione

I documenti possono essere inviati a scaglioni, non per forza tutti insieme.

I problemi sono principalmente due: la promessa di assunzione e i vari Beamten (impiegati) dell’Ärztekammer.

Mentre in Vestfalia la lettera di intenti la sottoscrivono e danno il primo giorno di tirocinio (almeno fu così per me), in Franconia viene redatta solo se qualche ospedale decide di assumerti.

Per quanto riguarda invece gli impiegati, ciascuno di loro ha il proprio “algoritmo di pensiero”.

Per quanto riguarda la lettera di intenti, ad esempio, alcuni si accontentano dello scambio di email con l’ospedale a cui si è fatto richiesta, anche se poi non si è stati assunti.

Altri pretendono la suddetta lettera, altri ancora un contratto vero e proprio.

Da noi in Sicilia si dice “ogni testa è tribunale”.

Per chi ha tempo e voglia, ho già raccontato tutta la mia vicenda qui:

Il mio percorso in Germania

Die Fachsprachprüfung

Dopo aver consegnato tutti i documenti, c’è un ultimo ostacolo da superare: il Fachsprachprüfung, una prova di abilità linguistica.
Se tutti i documenti saranno a posto, vi contatteranno dalla provincia per decidere quando fare questo esame. Dato che le domande inoltrate sono numerosissime, anche se ho consegnato tutto il malloppo entro fine gennaio, la prima data utile per sostenere il suddetto colloquio era a maggio.

Questo test, che si svolge davanti a due professori/medici e un segretario, è costituito da tre parti:

1) Colloquio Medico-Paziente: uno dei medici presenti recita la parte del “paziente” e, solamente parlando, bisogna redigere un’anamnesi accurata (nome, cognome, peso, stato civile…). In questa fase si possono prendere appunti.
2) Scrivere la cartella clinica: dopo la “visita” vi mettono in una stanza a parte e con gli appunti che avete preso dovete redigere la cartella. Fanno notare che bisogna compilarla con frasi intere, non dobbiamo usare “parole chiave” (nella realtà clinica, tutti usano parole chiave e abbreviazioni..ma vabbè). Qua potete trovare un modello della cartella clinica:

Muster Anamnesebogen zur Fachsprachprüfung

3) Colloquio Medico-Medico: si ritorna nella stanza precedente e si presenta il caso clinico all’altro professore/medico.
4) Traduzione dei termini medici dal tedesco medico/latino allo “slang” usato dai pazienti: ho saputo di questa parte aggiuntiva una settimana prima dell’esame e ho cercato tramite l’aiuto di internet di ovviare a questa mancanza (come vi avevo già accennato, durante il tirocinio mi ero focalizzato più sulle attività pratiche che su quelle linguistiche).

Da qualche anno gli Ärztekammer di Hessen, Saarland e Schleswig-Holstein accettano, oltre al Fachsprachprufung sostenuto da loro, anche il telc-Zertifikat Deutsch B2/C1 Medizin (Aggiornamento Gennaio 2019). Come per i normali corsi di tedesco, ci sono delle scuole che organizzano i relativi Kurse e questo facilita di molto (ma molto) il conseguimento dell’Approbation. Ve lo consiglio vivamente.

Qui l’elenco dei documenti richiesti da ogni ordine divisi per Land:

Deutschkenntnisse_German-Requirements_Approbation 2022

Centri di eccellenza e voto di laurea

Tipica domanda: “Quali sono i centri di eccellenza in chirurgia dell’alluce valgo del piede destro negli adulti con più di 50 anni di età?”.

Tipica risposta:

  • Allo stato attuale, i centri di eccellenza prendono gente eccezionale. Di contro, le condizioni lavorative sono al limite dei diritti umani, ma è sempre così quando si lavora per dei super-centri, in qualsiasi settore.
  • Pubblicazioni reali? Master europei di livello attinenti? Contatti? Quante lingue conosci oltre all’inglese e al tedesco? Senza questi elementi non si può sperare di fare richiesta in queste cliniche.
  • Il voto di laurea italiano all’estero conta come “l’avere il due di coppe con la briscola a bastoni”. Se lo mettete nel CV, aspettatevi un’affermazione di questo tipo: “Si è laureato con 110/110 cum Laude, bacio e abbraccio accademico? E chi in Italia non si laurea così?”. Segue risatina sarcastica.

La formazione all’estero

Le domande classiche in genere sono: “gli strutturati ti formano, a differenza dell’Italia?”, “ma loro lo sanno che non sappiamo fare un’iniezione?”, “com’è il rapporto con gli strutturati e gli altri colleghi? E le infermiere? ti rispettano?”

Di lavorare ti fanno lavorare, ma il metodo di formazione tedesco è diverso da quello italiano.

Ne ho già parlato qui:

Jemanden in das kalte Wasser schmeißen- buttare qualcuno nell’acqua fredda

Poi, come in ogni paese, ci sono le usanze e tradizioni tipiche. Quando si va a vivere fuori bisogna possedere un certo spirito di adattamento, altrimenti la vita non sarà affatto semplice.

Qua potete leggerne qualche esempio:

Ambiente lavorativo e vita sociale

Diversità culturali – la religione

Diversità culturali – il team internazionale

Diversità culturali – il trasloco

La giornata tipo di un Assistenzarzt alle prime armi

“Secondo te mi conviene specializzarmi in Germania? Ne vale la pena?”

Specializzarsi all’estero non è una scorciatoia, al contrario deve essere una scelta. Noto invece che molto spesso non è così. A causa del concorso italiano, la maggior parte dei colleghi parte per l’estero perché costretti e senza una esatta conoscenza della situazione del paese ospitante. Questo porta purtroppo a cocenti delusioni e a vere e proprie crisi emotive, come ad esempio è successo a questo collega:

L’angolo della posta – la Germania non è l’El Dorado: la storia di Light

Bisogna avere ben chiari questi concetti:

  • Sapere con chiarezza “cosa si vuole fare da grande”
  • Nella vita NULLA è semplice
  • Molto spesso, la vita sceglie per noi
  • La maggior parte dei problemi si risolve da sé
  • Ci sono solo sfide, non difficoltà
  • Si ha sempre una scelta.

Gian Marco

P.s. Ringrazio il mio amico e collega Davide Bianchi per gli ultimi due aforismi.

Il mio percorso in Germania

Ciao a tutti e buon anno!

Ho deciso di iniziare il 2016 aggiornando finalmente il blog e descrivendo perché ho scelto di specializzarmi in Germania!
La decisione di partire per l’estero è avvenuta nel 2012, durante la richiesta della tesi: dato che il professore sapeva che non avevo “Santi in paradiso” decise di affidarmi ad un suo assistente per l’elaborazione della tesi. In soldoni, ciò significava “Ok, fra qualche mese ti laurei, ma non entrerai mai qui in specializzazione”. Da quel momento, cominciai a pensare a varie alternative: provare in altre sedi (c’era ancora il vecchio concorso di accesso) o andare all’estero!

Mi laureai, mi abilitai e tentai sia il concorso di accesso “preconcorso nazionale” che il concorso MMG, ma durante quei mesi maturai l’idea che, se non fossi entrato in Italia, la meta migliore che potessi scegliere sarebbe stata la Germania. Parlando con diversi colleghi che avevano vissuto e studiato lì, mi dissero che la lingua è difficile ma è alla base di tutto. Però ovunque avessero lavorato avevano trovato colleghi e pazienti civili, un alto livello di meritocrazia e di welfare. I tedeschi non regalano niente, ma l’impegno, la determinazione e la volontà erano premiate e ciò che sarei riuscito ad ottenere non me lo avrebbe tolto nessuno. E così ho deciso di partire.

Ho iniziato a studiare la lingua come fanno tutti: Assimil e lezioni private. Poi il Goethe Institut di Palermo ad un prezzo abbordabile (520 euro).
Studiare in compagnia è importante, perché dimezzi l’ansia delle aspettative e conosci gente con problematiche simili. Anche perché c’è chi studiava il tedesco per amore, chi per lavorare in un’azienda, chi per scappare da una situazione lavorativa fallimentare. Dopo sei mesi al Goethe Istitut ho raggiunto il livello A2.
Il 28 giugno 2014 mi trasferii a Düsseldorf, per continuare lo studio del tedesco. A settembre 2014 ho fatto l’esame del B1, a dicembre quello del B2 e a gennaio 2015 ho finito l’intero corso, arrivando al livello C1, ma senza fare l’esame per avere il Certificato per mancanza di tempo, in quanto avevo trovato un tirocinio retribuito (vitto + alloggio) di tre mesi in un ospedale della Vestfalia.

Mentre studiavo tedesco in Italia, avevo preparato tutti i documenti che mi potevano servire, tra cui:
– Curriculum
– Certificato di Abilitazione medica italiana
– Certificato o Diploma di Laurea
– Estratto di nascita
– Certificato di Maturità
– Libretto sanitario

Dopo aver ottenuto il B2 e aver ricevuto la proposta del tirocinio di cui sopra, ho traslocato a casa di parenti che abitavano in zona (fino a quel momento vivevo in un appartamento datomi dal Goethe Institut), ho preso la residenza tedesca e ho inoltrato la domanda per la deutsche Approbation (l’Abilitazione medica tedesca) a Detmold, che è sotto la giurisdizione dell’Ärztekammer (Ordine dei Medici) di Münster.
Per inoltrare la domanda erano necessari:

Currirulum (tradotto)
Certificato di Abilitazione medica italiana (ho consegnato una copia certificata fatta in Germania, non l’originale) + traduzione della stessa da parte di un traduttore giurato scelto da un elenco datomi dall’Ordine
Diploma di laurea (in copia certificata) + traduzione della stessa
Certificato di Lingua B2 (in copia certificata)
Promessa di assunzione (me lo fece il primario dell’ospedale in cui avrei fatto il tirocinio)
Certificato di sana e robusta costituzione (fatta da un medico del luogo in cui vivevo)
Certificato dei Carichi pendenti italiano (non deve essere più vecchio di tre mesi) (copia certificata) + traduzione
Certificato dei Carichi pendenti tedesco (redattomi dal comune di residenza tedesco)
– il Good Standing (si chiede al ministero della Salute, non deve essere più vecchio di 3 mesi)(copia certificata) + traduzione
l’Attestato di Conformità (si chiede al ministero della Salute)(copia certificata) + traduzione

Qui trovate l’elenco completo dei documenti richiesti dall’Ärztekammer di Münster:

https://www.bezreg-muenster.de/de/gesundheit_und_soziales/approbationen_und_berufserlaubnisse/approbation_nrw/koeln/arzt/approbation/index.html?fbclid=IwAR2n6l8SkW3RDpjLIAHpi0c5QXh5NUioprZn19gLqu3PrL7WQdlpjqVrmSc

In ogni caso, se c’è qualche problema con un qualche documento vi contattano tempestivamente .

C’è un ultimo ostacolo da superare: il Fachsprachprüfung, una prova di abilità linguistica.
Se tutti i documenti saranno a posto, vi contatteranno dalla provincia (nel mio caso fu Detmold) per decidere quando fare questo esame. Dato che le domande inoltrate sono numerosissime, anche se ho consegnato tutto il malloppo entro fine gennaio, la prima data utile per sostenere il suddetto colloquio era a maggio.

A febbraio 2015 ho iniziato il tirocinio in un reparto di Unfallchirurgie di un ospedale privato cattolico. Lì ho passato i tre mesi più formativi che abbia mai vissuto: ho imparato a mettere i punti, mettere gli accessi venosi, prelievi…insomma i cosiddetti “fondamentali”. Ho fatto da secondo assistente in alcune operazioni di sostituzioni di anca, protesi articolari, artroscopie di spalla, ginocchio e gomito e l’ultimo mese persino qualche operazione da primo operatore: roba piccola, intendiamoci, ma è per farvi capire la mentalità e il tipo rapporto fra maestro e allievo che c’è “al di là della Alpi”! E’ stato quindi un tirocinio prettamente “pratico”.

Finito il tirocinio, ho sostenuto il famigerato “Esame di abilità linguistica”.
Questo test, che si svolge davanti a due professori/medici e un segretario, è costituito da tre parti:

1) Colloquio Medico-Paziente: uno dei medici presenti recita la parte del “paziente” e, solamente parlando, bisogna redigere un’anamnesi accurata (nome, cognome, peso, stato civile…). In questa fase si possono prendere appunti.
2) Scrivere la cartella clinica: dopo la “visita” vi mettono in una stanza a parte e con gli appunti che avete preso dovete redigere la cartella. Fanno notare che bisogna compilarla con frasi intere, non dobbiamo usare “parole chiave” (nella realtà clinica, tutti usano parole chiave e abbreviazioni..ma vabbè). Qua potete trovare un modello della cartella clinica:

Muster Anamnesebogen zur Fachsprachprüfung

3) Colloquio Medico-Medico: si ritorna nella stanza precedente e si presenta il caso clinico all’altro professore/medico.
4) Traduzione dei termini medici dal tedesco medico/latino allo “slang” usato dai pazienti: ho saputo di questa parte aggiuntiva una settimana prima dell’esame e ho cercato tramite l’aiuto di internet di ovviare a questa mancanza (come vi avevo già accennato, durante il tirocinio mi ero focalizzato più sulle attività pratiche che su quelle linguistiche).

Per farla breve, non ho superato l’esame in quanto “avevo ancora problemi con il tedesco”. Poco dopo mi hanno fatto sapere da Detmold che la prima data in cui avrei potuto sostenere l’esame sarebbe stata a settembre. Dopo il normale ma breve momento di sconforto, ho deciso di tornare al Goethe Institut di Duesseldorf dove a giugno 2015 ho ottenuto il certificato di lingua C1, a luglio ho sostenuto un corso di Fonetica e ad agosto ho frequentato un conciso ma efficace corso di tedesco medico.
Nel mentre ho trovato e ottenuto per il mese di settembre un altro tirocinio (NON retribuito) in un altro ospedale. Ho parlato con il primario e il vice primario e ho spiegato loro la mia situazione. Dato che l’esame sarebbe stato a fine mese, mi era più utile stare al pronto soccorso a parlare con i pazienti e compilare cartelle cliniche piuttosto che stare giornate intere in sala operatorie che, sì è bello, ma non utile ai fini dell’esame. Avendo nel frattempo conosciuto alcuni amici che abitavano in Baviera ho presentato la richiesta a Würzburg, in Franconia, dove non era presente questo esame di selezione. I documenti richiesti erano gli stessi di quelli della Vestfalia, con in più:

  • la Fedina Penale italiana (copia certificata) + traduzione , al posto del Certificato dei Carichi Pendenti
  • un nuovo Good Standing (copia certificata) + traduzione
  • l’Einstellungszusage (in italiano “lettera di intenti”, “promessa di assunzione” o “pre-contratto) o, in alternativa, il contratto di lavoro vero e proprio.

Il problema qua è proprio quest’ultimo: mentre in Vestfalia la lettera di intenti la sottoscrivono e danno il primo giorno di tirocinio (almeno fu così per me), in Franconia viene redatta solo se qualche ospedale decide di assumerti.

Qui iniziò la fase del “Inviare Lebenslauf a tempesta” in tutta la Franconia. Ho usato questo sito per la ricerca degli ospedali: http://www.deutsches-krankenhaus-verzeichnis.de . Dopodiché ho cominciato a togliere alcuni ospedali dalla lista che avevo creato: cercavo aziende ospedaliere che avessero almeno un reparto di Chirurgia Generale, quindi dall’elenco venivano cestinati i centri di riabilitazione e i centri psichiatrici, tanto per fare un esempio.
Fatto ciò, controllai i rimanenti ospedali uno ad uno: se c’era un reparto di Chirurgia e/o di Ortopedia e Traumatologia, mi scrivevo il nome del primario, del capo del personale e l’indirizzo della struttura e inviavo loro per posta la mia Bewerbungsmappe (cioè un plico contenente il mio CV, lettera di motivazione, certificati di lingua e dei corsi che avevo seguito). Molte volte si poteva caricare Online i propri documenti, invece se non riuscivo a trovare alcun contatto mandavo il plico direttamente all’ospedale. Alla fine, fra plichi inviati per posta e per email e caricamenti online, avrò mandato una cinquantina di richieste.

Dopo un paio di settimane di attesa mi sono arrivate le prime risposte. I colloqui che ho sostenuto erano in stile molto “anglo/americano”: grandi sorrisi, ti mettono a proprio agio, ti chiedono di tutto (hobby, squadre del cuore, figli), ti fanno fare un giro dell’ospedale, ti presentano allo staff. In sostanza, vogliono solo capire se colui che hanno davanti non sia uno stronzo e che abbia determinazione e voglia di lavorare.
Alla fine ho scelto un ospedale che mi poteva garantire di avere un’ottima formazione e diventare un ottimo professionista. Il che era l’obiettivo che mi ero prefissato fin dall’inizio.

Rileggendo tutto ciò che ho scritto, devo ammettere che tutto il percorso non è stato per niente facile: mesi lontani da casa, delusioni professionali e private, soldi spesi. Sarei un vero idiota se non dicessi che, senza il sostegno della mia famiglia italiana e tedesca e di tutti i miei amici, non ce l’avrei mai fatta. I periodi di solitudine non mancano e quando si è soli non si smette mai di pensare “e se…?”.

Il consiglio che do a tutti è che, se si ha un obiettivo, bisogna seguirlo fino in fondo con determinazione, volontà e tanta pazienza…alla fine i risultati arrivano. E io ne sono un esempio vivente! 😀

Se avete bisogno di consigli o altro, non esitate a contattarmi.
A presto e in bocca al lupo a tutti!!

Gian Marco